Città di Castello – . La primavera esplode a Malakos la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, come i fiori sui prati di marzo: le eccezionali immagini di “Acha” e delle altre chiocciole africane vere e proprie star del Polo Museale – Turisti, famiglie e tanti bambini in fila per vederleIl risveglio delle lumache “giganti”. La primavera esplode al museo Malakos come i fiori sui prati di marzo. Il museo, infatti, (la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati), annovera anche una folta schiera di viventi nelle sue sale, ultime arrivate le tartarughe d’acqua dolce che con l’innalzamento delle temperature e le giornate allungate, mostrano molto più appetito!
Negli acquari, i pesci e le chiocciole d’acqua depongono sempre più uova e le “Achatine”, lumache di terra decisamente extra large si sono risvegliate. Dopo una breve svernamento infatti, sono uscite dal guscio ed hanno iniziato ad esplorare il terrario in lungo e in largo. Le piccole nuove nate hanno iniziato a divorare la frutta e la verdura fresca e gli ossi di seppia per produrre nuovo guscio forte e resistente. Infine, nuovi arrivi al museo, gli insetti foglia, piccoli insetti mimetici che si fingono foglie nel comportamento e nell’aspetto. Difficilissimi da distinguere nel fitto fogliame del terrario individuabili solo da un occhio attento. “Vi aspettiamo tutti dunque per meravigliarvi con i nostri esemplari di conchiglia in vetrina e con gli animali vivi da ammirare con i loro comportamenti curiosi e bizzarri”, hanno dichiarato Debora Nucci, Biologa, responsabile della direzione operativa del museo e di tutte le iniziative didattiche, e Beatrice Santucci (Naturalista e Biologa dell’Evoluzione) che da circa oltre un anno si occupa della ricerca, accanto al Professor Gianluigi Bini, fondatore del museo e punto di riferimento a livello mondiale dei più prestigiosi musei di biologia e malacologia fra cui quello di Parigi con cui Malakos ha stretto un patto di collaborazione scientifica di altissimo livello. Simbolo del risveglio primaverile, vera e propria mascotte della mostra, sicuramente al centro dell’attenzione dei visitatori, è “Acha”, uno splendido esemplare vivo di Achatina spp., le chiocciole giganti africane, presente per mostrare la morfologia e l’ecologia delle chiocciole terrestri ai bambini. “Acha” è una grande esploratrice ed ha già manifestato il desiderio di curiosare in giro per il museo. LA SCHEDAMalakos e’’ la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, con circa 600mila esemplari catalogati. Il museo presso Villa Cappelletti è il frutto del lavoro decennale del biologo Gianluigi Bini, fiorentino di nascita ma tifernate d’adozione, che ha raccolto e studiato circa 15mila specie diverse, provenienti da ogni angolo del mondo, dal Polo Nord al Mare Adriatico. Il Museo. Malakos, a piano terra di Villa Capelletti, nel complesso del Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione” si compone di quaranta teche e quasi 3000 esemplari, disposti come un viaggio esplorativo del mondo attraverso le conchiglie di tutti i mari. La sezione di biologia introduce al mondo dei molluschi con le loro incredibili curiosità; la sala di paleontologia ricostruisce come si è formata la terra con esemplari di invertebrati del lontano passato. Le sale di biogeografia illustrano la fauna e le abitudini di vita di ogni mare. Inoltre le teche propongono ambienti inusuali come i pericolosi mangrovieti e le zone abissali, esemplari curiosi come lumache di terra dalle dimensioni decisamente extralarge e predatori marini dal veleno mortale. Malakos ospita al suo interno anche un’imponente barriera corallina, ricostruita da materiali di un sequestro del corpo forestale dello stato con specie mai viste. Il polo scientifico, Museo Malacologico, “Malakos”, è aperto al pubblico dal martedì al venerdì: 10-12,30 e 15-17, il week-end e festivi fino alle 18. Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e 1 gennaio. Il Museo è su Google Arts and Culture ed è possibile fruire di foto ad alta risoluzione dei fotografi Anna Fabrizi ed Enrico Milanesi. Google Arts ad Culture: Museo malakos.