L’Italia è una sola. Salute e Istruzione devono essere garantite a tutti e tutte Si è tenuta questa mattina, mercoledì 11 aprile, la conferenza stampa di presentazione della raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare contro il disegno del governo Meloni di concedere l’autonomia differenziata delle Regioni.
“La risposta alla pandemia, alla crisi sanitaria, economica e sociale accresciuta negli anni e aggravata dalla guerra in Ucraina, non può essere l’autonomia differenziata, richiesta da alcune regioni del Nord – spiegano i Presidenti di Arci e Acli, Ettori e Scatizzi e Andrea Ghiandelli della segreteria confederale della Cgil– Invece di rafforzare il ruolo dello Stato a tutela dell’uguaglianza e dei diritti con politiche finalizzate a ridurre i divari territoriali e a consolidare l’unità del Paese, non tenendo conto delle esigenze di un’Italia unita e solidale, si ripropone un’ ulteriore frammentazione, aumentando le disuguaglianze e impedendo il godimento dei diritti per tutti i cittadini italiani”. Si raccolgono le firme per una legge di iniziativa popolare di riforma degli articoli 116 e 117 della Costituzione. La proposta è un’iniziativa politica e giuridica in risposta alle richieste avanzate da alcune regioni, a partire dal 2017, di applicazione del terzo comma dell’articolo 116, attuando forme di autonomia regionale differenziata. Non si tratta di questioni amministrative: al contrario esse potrebbero, se approvate, ridisegnare radicalmente l’assetto dei poteri della Repubblica e influire pesantemente sui diritti di cittadinanza degli Italiani. In materie fondamentali come l’istruzione, la sanità, le infrastrutture, l’energia, l’ambiente e molte altre. Stiamo parlando della regionalizzazione della scuola pubblica italiana e della cancellazione (con l’attribuzione di competenze esclusive alle regioni) del Servizio Sanitario Nazionale. Il disegno di legge costituzionale da noi presentato ( e sul quale stiamo raccogliendo le firme) si concentra su tre punti- continuano i promotori della raccolta firme ad Arezzo– Il primo riguarda la riscrittura del terzo comma dell’articolo 116, che è quello che consente alle regioni a statuto ordinario di fare richiesta di nuove competenze, relativamente ad un elenco di materie contenute nell’articolo 117, fra quelle di competenza statale o di competenza concorrente. Il secondo riguarda la parziale riscrittura proprio dell’elenco delle materie (a competenza esclusiva dello Stato, a competenza concorrente, a competenza esclusiva delle regioni), con lo spostamento di alcune di esse dalla potestà concorrente a quella esclusiva dello Stato. Il terzo l’introduzione, nello stesso articolo 117, di una clausola di supremazia a tutela dell’unità giuridica ed economica della Repubblica. Non si tratta di una iniziativa velleitaria, di mera protesta. La presentazione di un disegno di legge costituzionale di iniziativa popolare non è destinata a restare senza effetto per almeno due motivi: il primo è che il nuovo Regolamento del Senato (art. 74) ha definito con maggiore precisione l’iter di un simile disegno di legge, di cui è assicurato l’approdo nel calendario di aula. Inoltre è necessario promuovere un dibattito affinché le forze politiche e le rappresentanze parlamentari discutano e assumano responsabilità sul tema. I sostenitori dell’autonomia differenziata hanno sempre tentato di agire in silenzio, di derubricarla a questione tecnico-amministrativa, di sostenere che interessi solo i cittadini delle regioni coinvolte e non tutti gli Italiani. Questa iniziativa può cambiare le cose.
Tutti i cittadini e le cittadine della provincia di Arezzo sono invitati a firmare per la proposta di legge, recandosi presso il proprio comune di residenza o presso le sedi di Arci, Acli e Cgil oppure accedendo al sito http://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/ e firmando con il proprio SPID. ᐧ