AREZZO – “Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico parteciperà come sempre alle celebrazioni del 25 Aprile Festa della Liberazione dal Nazifascismo. Tale data rappresenta una memoria, che purtroppo anche nella nostra città, nonostante il nostro impegno, non è un patrimonio condiviso a causa dell’inadeguata attenzione da parte della giunta Ghinelli.
Crediamo, infatti, che la memoria non sia un esercizio di retorica episodico e di circostanza, ma azione continuativa da portare avanti ogni giorno. Con tale scopo in questi anni abbiamo presentato numerose interrogazioni e atti di indirizzo affinché chi aveva lottato ed era morto per la Liberazione dell’Italia fosse ricordato con onore. I cippi e le lapidi ai caduti, di cui è disseminato il territorio comunale aretino, nonostante nostre sollecitazioni versano in stato di degrado, manca un calendario comunale complessivo delle celebrazioni del 25 Aprile e 16 Luglio che coinvolga anche Istituto Storico della Resistenza e Anpi.
Mancano e mancavano ad Arezzo, tra le poche città in Italia, le pietre di inciampo in ricordo degli aretini deportati nei campi di sterminio, anche su questo abbiamo presentato un nostro atto di indirizzo.
In molti casi le nostre proposte sono state approvate in modo unanime da parte del consiglio comunale, ma la giunta Ghinelli non le ha poi mai messi in pratica. Crediamo che per il 25 Aprile 2023 sia arrivata l’ora di farlo, in nome di coloro, molti nel fiore degli anni, che dettero la vita affinché l’Italia potesse essere liberata dalla sciagurata avventura in cui il fascismo ci aveva condotto.
In nome di una memoria condivisa e affinché sia patrimonio comune della città chiediamo all’amministrazione comunale di mantenere finalmente i cippi ai caduti in condizioni decorose, una programmazione delle celebrazioni unitarie e che siano posizione le Pietre di Inciampo in Via Madonna del Prato °15 in onore della Famiglia Calò. Ricordiamo infine, che nonostante oggi la città di Arezzo sia mal governata dalla destra, per ben 25 anni, nel suo periodo dell’oro e del fare, fu governata dal Sindaco partigiano Aldo Ducci che aveva saputo trasmettere anche alla città quell’esperienza e valori maturati nella Resistenza che garantirono ad Arezzo prosperità e crescita economica”.