Siglato oggi a Città di Castello un accordo quadro di collaborazione fra Asp “G.O. Bufalini” e Cesf (Centro edile per la sicurezza e la formazione) per qualificare e rilanciare un settore strategico dell’economia e occupazione regionale.
Muratori, carpentieri, manovali, responsabili di cantiere del terzo millennio. Passa per la formazione professionale e la sicurezza il rilancio di un comparto trainante l’economia regionale come quello dell’edilizia ora più che mai sul trampolino di lancio dei progetti inseriti nel Pnrr e nelle opportunità dei super bonus per edifici pubblici e privati. L’accordo quadro di collaborazione siglato questa mattina presso la sede dell’Asp, “Giovanni Ottavio Bufalini”, Centro di Istruzione e Formazione Professionale, dal Presidente Giovanni Granci e dal Presidente del Cesf (Centro edile per la sicurezza e la formazione), Agostino Giovannini alla presenza dei rispettivi direttori dei due “centri”, Marco Menichetti e Cristiana Bartolucci, del sindaco di Città di Castello, Luca Secondi e del vice-sindaco di San Giustino, Elisa Mancini ed Elisabetta Masciarri, Fillea Cgil, rientra proprio in questa prospettiva di rilancio del settore edile ed in particolare della formazione di manodopera specializzata. A tale proposito fra poche settimane la secolare scuola dei “mestieri” e nuove figure professionali di Citta’ di Castello pubblicherà un bando rivolto ai giovani nella fascia compresa fra i 16 e 18 anni disposti ad immaginare un futuro lavorativo nei cantieri, con la stessa scuola che tornerà dopo decenni ad ospitare esercitazioni pratiche direttamente all’interno dell’edificio. “La Scuola Bufalini – ha dichiarato il Presidente Giovanni Granci – ha un legame antico con la realtà produttiva del territorio, che nel tempo è riuscita a mantenere con assiduità. Quando divenuta a pieno titolo Opera Pia Operaia “Officina Operaia G.O. Bufalini” e si insediò, nel 1927, il primo consiglio di amministrazione erano iscritti 93 fabbri meccanici, 74 falegnami, 52 muratori, 18 decoratori, 5 scalpellini, 4 stuccatori, 5 intagliatori, 2 intarsiatori, 3 vasellai, 7 ricamatrici, 5 sarte e una modista. Le famiglie oramai preferivano far apprendere il mestiere ai loro ragazzi nei laboratori della scuola invece che nelle botteghe. La firma dell’accordo di collaborazione con il Centro Edile per la Sicurezza e la formazione CESF di Perugia – ha proseguito il presidente – rappresenta la volontà di continuare a progettare e realizzare un’offerta formativa sempre attenta e rispondente alle esigenze del territorio e per garantire il supporto di professionalità e servizi. La scelta di una formazione professionale dopo la scuola media, ancora poco compresa, è invece una occasione importante ma è necessario che ci sia la possibilità di un’offerta strettamente legata al territorio e alla realtà produttiva, in quanto i centri di formazione professionale sono efficaci quando sono in grado di creare sinergie e lavorano secondo un approccio incentrato sulla ricerca, la sperimentazione e l’innovazione didattica per raccordare direttamente gli indirizzi di studio ai settori produttivi di riferimento per offrire concrete prospettive di occupabilità”, ha concluso Giovanni Granci, Presidente, Asp, “Giovanni Ottavio Bufalini”, Centro di Istruzione e Formazione Professionale. “Il CESF è un ente bilaterale di emanazione contrattuale costituito dalle associazioni degli imprenditori e dalle organizzazioni sindacali del settore delle costruzioni. L’ente – ha proseguito il Presidente Agostino Giovannini – è finanziato da una contribuzione a carico delle imprese edili ed eroga corsi gratuiti per i lavoratori del settore, in particolare quelli obbligatori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (ogni anno vengono formati circa 3500 lavoratori). Con la recente forte ripresa dell’economia e del settore in particolare, uno dei servizi piú richiesti dalle nostre imprese è relativo alla ricerca e prima formazione di personale da inserire negli organici. L’ente si sta dunque muovendo in varie direzioni per tentare di dare una risposta concreta a questa pressante esigenza, oltre che per avvicinarsi alle imprese presenti sul territorio portando la formazione più vicino possibile alle sedi aziendali. A questo scopo abbiamo recentemente aperto una sede distaccata a Norcia, per evitare ai lavoratori di dover raggiungere il centro a Perugia per partecipare ai corsi. L’accordo con la scuola Bufalini – ha concluso Giovannini – tenta di rispondere a diverse esigenze: innanzitutto lavorare insieme sui giovani per dar loro competenze che gli garantiscano un lavoro, ma anche utilizzare la scuola di Città di Castello per organizzare corsi sia sulla sicurezza che sulle tecniche edili, che il CESF è solito realizzare lavorando direttamente su edifici reali, come potrebbe essere l’edificio della Bufalini”, ha concluso il Presidente del CESF che unitamente al direttore del centro, Cristiana Bartolucci, ha fatto riferimento anche alla possibilità per corsi di formazione per migranti e richiedenti asilo. I rappresentanti istituzionali, Luca Secondi ed Elisa Mancini hanno definito la siglia dell’accordo di collaborazione fra i due centri di formazione, “un punto di ripartenza per un settore strategico come quello edile destinato ad assorbire in futuro manodopera specializzata in particolare fra i più giovani con ottime prospettive occupazionali”. LA SCHEDA La Scuola Operaia G.O. Bufalini nasce agli albori del ‘900, 21 Novembre 1909, con la finalità di mantenere e migliorare un tessuto artigianale che manifestava segni di notevole declinio. “ 38 falegnami, 31 fabbri meccanici, 20 muratori, 14 decoratori e 8 scalpellini “ questi gli allievi dei corsi serali e di domenica negli anni 1914-1915. Da qui una progressione dell’attività con trasformazione dei corsi anche diurni, che si protrae sino agli anni ’50 diventando nel frattempo Ente Morale. Proprio gli anni ‘ 50 la Bufalini “ assunse un “ ruolo di guida e di paragone per la costituzione di altri centri professionali sorti nella provincia.” Nel 1960 la scuola accoglieva 440 allievi : 268 nei corsi normali annuali di addestramento ( muratori,falegnami,meccanici ecc.) e gli altri come apprendisti. Tra gli anni ’50 e ’60 molti allievi emigrarono e furono fatti corsi specifici e grande fu il riconoscimento da parte delle industrie e imprese edili francesi, svizzere, tedesche e inglesi. Nel 1972 la Regione Umbria assunse la gestione della formazione professionale, coincidente con una energica opera di risanamento finanziario dell’Opera Pia, caduta in una pesante situazione debitoria nella prima metà degli anni ’60. Gli anni ’80 segnano lo sviluppo economico – produttivo territoriale e l’inizio di una fase di profondi cambiamenti indotti dalle innovazioni tecnologiche. Nei primi anni ’90 si effettuano i lavori di ampliamento delle sede con l’edificio che al primo piano ospita l’ITIS e a piano terra i laboratori di falegnameria, meccanica e “arte muraria”. Questo non è stato un periodo particolarmente fortunato per l’Ente, le attività tradizionali ed in particolare quella dell’arte muraria erano in grande sofferenza. Il bum economico aveva relegato ai mestieri gli extra comunitari. Alla fine degli anni ’90 con l’avvento di una nuova compagine amministrativa guidata dall’Ing. Mauro Farfallini inizia la “rinascita” dell’Ente con un nuovo progetto sperimentale di “formazione continua” un sistema che consente alle forze produttive del territorio di disporre di una struttura di servizio per coprire in maniera agile e tempestiva gli emergenti fabbisogni di riqualificazione e aggiornamento professionale delle maestranze occupate . Concludendo basti ricordare il ruolo svolto da questa “particolare” istituzione e i riconoscimenti ricevuti da chi ha potuto conoscere da vicino l’attività della Scuola e le centinaia di imprenditori e artigiani , e le migliaia di operai che si sono professionalmente formati in questa struttura. La “ Bufalini” costituisce una realtà e un patrimonio che va salvaguardato e messo in condizione di svilupparsi per continuare a svolgere appieno la sua preziosa funzione in seno alla comunità.