SANGIUSTINO – Selci Umbro – Dopo il diploma di maturità a 90 anni, oggi Imelda Starnini ha coronato un altro sogno di una vita: dietro la cattedra della scuola Primaria di Userna ha augurato buon anno scolastico a tutti gli studenti: Dopo il diploma di maturità a 90 anni, oggi Imelda Starnini ha coronato un altro sogno di una vita: dietro la cattedra della scuola Primaria di Userna ha augurato buon anno scolastico a tutti gli studenti
“studiate ragazzi, la scuola dopo la famiglia è la cosa più importante della vita” – Il sindaco, Luca Secondi, l’assessore ai Lavori Pubblici, Riccardo Carletti ed il dirigente del Secondo Circolo Didattico, Simone Casucci, hanno definito quella di oggi una giornata speciale – Annunciati interventi e progetti sull’edilizia scolastica Maestra per un giorno: dopo il diploma di maturità ora dietro la cattedra di una classe ad inaugurare il nuovo anno scolastico. Un sogno dopo l’altro che si avvera per Imelda Starnini (“classe” 1933), 90 anni, fresca di diploma, 76/100, conquistato dopo aver superato brillantemente la prova scritta e orale, lo scorso mese di luglio, all’Istituto San Francesco di Sales di Città di Castello (paritaria, scuola pubblica, unica in Europa, la cui fondazione risale al 1816) ad indirizzo Socio-Psico-Pedagogico. Questa mattina, accompagnata dalla figlia, Sara Mercatelli, si è presentata puntuale al suono della campanella di ingresso nella scuola Primaria di Userna, riqualificata completamente grazie al finanziamento ricevuto dal Ministero Università e Ricerca (MIUR ), scelta dal sindaco Luca Secondi e dall’assessore ai Lavori Pubblici, Riccardo Carletti, per inaugurare il nuovo anno scolastico (5.311 bambini e ragazzi di ogni ordine e grado) alla presenza del Dirigente del Secondo Circolo Didattico, Simone Casucci, della coordinatrice del plesso scolastico, Roberta Ranzi, dei docenti e dei “baby-studenti” visibilmente felici di questo inedito fuori programma. Era stato proprio il sindaco di Citta’ di Castello, Luca Secondi, nel corso della cerimonia di conferimento di una targa ufficiale a “nonna” Imelda presso la sala del consiglio comunale, subito dopo il conseguimento del diploma di maturità (“per lo straordinario esempio di vita e dedizione verso lo studio ed il sapere che con il raggiungimento del traguardo finale ha trasmesso a tutti d in particolare ai giovani”), ad invitare l’aspirante maestra a presiedere simbolicamente in classe l’avvio del nuovo anno scolastico. Lei, con il piglio di sempre ed il sorriso sulle labbra ha accettato di buon grado e questa mattina, felice ed emozionata, ha coronato, seppure per qualche ora, il sogno di una vita con in mano un registro, i libri, una cattedra da dove poter guardare negli occhi i bambini. Così è stato. “Un’emozione fortissima, forse ancora maggiore di quella che ho provato due mesi fa quando ho sostenuto l’esame di maturità fino al diploma – ha dichiarato la “maestra”, Imelda. “Essere qui in classe con tutti questi bellissimi bambini e bambine con i loro insegnanti, il direttore didattico, il personale della scuola, il sindaco e l’assessore – ha proseguito Imelda – è un altro sogno che si avvera, momenti unici che per tutta la mia esistenza ho immaginato di poter vivere: oggi ci sono riuscita”. “Mi raccomando – ha concluso la “maestra” Imelda rivolgendosi con amore verso i bambini in classe – studiate, leggete e seguite sempre con attenzione le lezioni, le vostre maestre, la scuola dopo la famiglia è la cosa più importante della vita, da qui uscirete, donne e uomini più forti, capaci di affrontare il futuro. W la scuola, buon anno scolastico a tutti voi e alle vostre famiglie”. “Il suo esempio è un prezioso stimolo per i giovani, affinchè possano coltivare l’amore per il sapere che non ha età, né tempi giusti, perché è sempre il tempo del sapere”, aveva scritto in una lettera indirizzata al Dirigente Scolastico dell’Istituto San Francesco di Sales, Simone Polchi, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, lo scorso mese di luglio, fra una prova e l’altra dell’esame di maturità, per evidenziare la storia di una donna che ha commosso l’Italia, divenendo un vero e proprio simbolo positivo per i giovani. Parole che il sindaco Luca Secondi e l’assessore ai lavori Pubblici, Riccardo Carletti, hanno ripreso e rilanciato dopo questa ulteriore prova di determinazione e amore per la scuola che Imelda ha dimostrato con un altro bellissimo gesto concreto, la presenza in classe. “Un’altra giornata speciale da scrivere nella storia della scuola, fatta di esempi concreti di vita vissuta, di umanità unica: una bellissima pagina per la scuola, per la comunità locale e nazionale ma soprattutto per i giovani”. “Un orgoglio per le nostre comunità – hanno sottolineato il sindaco ed assessore – che non dimenticheremo e che sarà un punto di riferimento per tutti noi. Grazie Imelda”. Il dirigente del Secondo Circolo Didattico, Simone Casucci, ha consegnato alla nuova “maestra, un attestato di pubblica benemerenza, “per aver dimostrato che non esistono barriere temporali per l’apprendimento durante tutto il corso della vita”. Al termine della inedita “lezione” della arzilla maestra, il sindaco Secondi e l’assessore hanno colto occasione per augurare a tutto il mondo della scuola buon lavoro e buon inizio, mettendo in evidenza gli interventi e i progetti di edilizia scolastica sul territorio comunale. La scuola Primaria di Userna ubicata in Via Polidori a Città di Castello è stata riqualificata completamente grazie al finanziamento ricevuto dal Ministero Università e Ricerca (MIUR ) per un importo pari ad Euro 682.852,00 Euro a cui è stato aggiunto un finanziamento comunale iniziale di Euro 85.000,00 ed uno finale tramite accensione di apposito mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti di Roma pari ad Euro 48.000,00 così per un costo complessivo di realizzazione dell’opera pubblica pari ad Euro 815.852,00. L’opera che è stata progettata e diretta da un raggruppamento temporaneo di professionisti con a capo l’ingegner, Emanuele Mori, ha interessato sia la riqualificazione strutturale che quella energetica ed acustica, dell’immobile. La scuola primaria di Userna, nel complesso accoglierà 79 alunni dislocati in 5 classi oltre ad un’aula multidisciplinare. I lavori sono stati consegnati in data 27/09/2021 alla ditta aggiudicataria dell’appalto Teknoopera s.r.l. con sede in San Cesareo (Roma) e sono stati ultimati in data 10/07/2023. “I lavori presso i due asili nido Alice Franchetti e Fiocco di Neve – hanno sottolineato il sindaco e l’assessore nel fare riferimento ai progetti di edilizia scolastica in corso d’opera – sono stati aggiudicati e inizieranno in autunno, (la milestone PNRR prevede l’avvio entro il 30 novembre). Per quanto riguarda l’avvio dell’anno scolastico i ragazzi rientreranno, al termine degli interventi, presso la scuola primaria di Userna, la primaria di Pieve delle Rose, la primaria di Trestina e l’infanzia di Montedoro. Sono stati inoltre effettuati altri interventi locali di riqualificazione/ammodernamento quali il relamping (sostituzione dei corpi illuminanti con sistemi LED) della scuola secondaria di primo grado di Trestina, sostituzione infissi esterni della scuola primaria di Cerbara (in corso di completamento).” “A Città di Castello il PNRR – hanno concluso Secondi e Carletti – parte anche dalla scuola. I bandi di gara d’appalto da oltre 1 milione 600 mila euro per l’affidamento dei lavori il miglioramento sismico dell’asilo nido Alice Franchetti e per la demolizione e nuova costruzione dell’asilo nido “Fiocco di Neve” a Trestina sono i primi che l’amministrazione comunale ha pubblicato nell’ambito dei finanziamenti per circa 26 milioni di euro ottenuti dall’Unione Europea con il piano Next Generation EU che l’ente gestirà direttamente. Risorse per la riqualificazione del tessuto urbano che in gran parte saranno dedicate all’edilizia scolastica, settore nel quale il Comune di Città di Castello risulta tra i primi d’Italia per volume di investimenti con il PNRR.”
LA STORIA Figlia di mamma, Veronica e papa’ Giulio, “fabbro”, nata a Selci Umbro nel comune di Sangiustino, seconda di quattro fratelli (Laura, Cecilia e Pietro) Imelda ha vissuto un’infanzia serena sia pur contraddistinta dalle difficoltà economiche del periodo. Ha frequentato la scuola elementare a Selci: racconta che furono anni difficili legati alla guerra dove le lezioni erano spesse interrotte dalla sirena delle Officine meccaniche “Nardi” (simbolo del comparto metalmeccanico) che segnalava i possibili bombardamenti. “Si correva a casa e spesso si doveva sfollare in campagna”. Molto legata alla figura dello zio Eligio Starnini, uomo colto e altruista, che si occupo’, tra l’altro, della demolizione e ricostruzione dell’aereoporto San Egidio di Perugia, sindaco di San Giustino in un periodo dove c’era la miseria e la “tessera annonaria” che definiva quanta farina e generi alimentari si potevano avere al mese per ogni famiglia. Imelda racconta che Eligio spesso cedeva la propria parte alle mamme con tanti bambini. Lo zio, sposato con Rosina, non poteva avere figli e aveva preso a cuore la nipote, ragazzina educata e volenterosa, promettendole che appena la guerra fosse finita “ci avrebbe tirato fuori una maestra”: purtroppo lo zio morì improvvisamente all’età di 40 anni, infrangendo i sogni di Imelda. La zia Rosina, rimasta vedova, chiese alla mamma di Imelda di lasciare che la bambina andasse a vivere con lei. Imelda soffrì molto il distacco dai propri genitori e dai fratelli, ma per le situazioni economiche dell’epoca sembrava essere una buona soluzione anche per poterle offrire la possibilità di studiare. La zia Rosina, donna benestante, ma molto severa, non portò avanti i desideri dello zio Eligio, non la fece studiare per diventare maestra elementare, ma la iscrisse ad una scuola di taglio e cucito. Gli anni passavano, Imelda è sempre stata una ragazza curiosa e impegnata riuscendo a prendere la patente di guida tra le primissime donne di Italia e a Selci con la sua “Giardinetta Belvedere” era un supporto per tantissime persone, accompagnava spesso tutti quelli che avevano bisogno di muoversi fuori dal paese. Anche nel periodo della tubercolosi portava i figli a vedere i genitori nel sanatorio di Città di Castello, tanto che, fortunatamente in maniera non grave, anche lei contrasse la malattia. La casa della zia Rosina, che si occupava di amministrazione dei campi, era frequentata da gente di Selci, tra i quali il parroco, Don Marcello Mercatelli, che veniva spesso a richiedere lavoro per le persone più povere e bisognose. Don Marcello era un bel ragazzo, primo di 5 fratelli tutti maschi, che per le usanze dell’epoca dovette studiare in seminario e si consacro’ sacerdote; colto e illuminato si occupò tra l’altro, della costruzione dell’asilo della banca del paese ed era amato da tutti. Imelda e Marcello si conoscono meglio e si innamorano, situazione sicuramente “non facile” da gestire per quell’epoca, non vista certo di buon occhio: ma non volendo rimanere “nascosti”, Don Marcello chiede al Papa Paolo VI la dispensa dei voti Sacerdotali e pur rimanendo profondamente religioso, riesce a sposare Imelda, dalla quale unione nascono due figli Luca e Sara e successivamente 3 nipoti ( Chiara, Samuele, Leonardo e un bisnipote Lorenzo). Nel 2010 il marito viene a mancare e Imelda, affranta dal dolore riesce a trovare conforto e amore nella bella famiglia che ha cresciuto. Il resto è storia dei giorni nostri.