Si apprende dagli organi di informazione che due consiglieri comunali di minoranza male informati in questi giorni hanno rilasciato una dichiarazione congiunta su AISA IMPIANTI che contiene due affermazioni errate
La prima affermazione “il Comune di Arezzo propone San Zeno come megainceneritore di tutta la Toscana”, è completamente priva di ogni fondamento. Innanzitutto è dal 2017 che a San Zeno non c’è più un inceneritore ma una centrale di recupero di materia e di energia, come stabilito dalla Regione Toscana. In questi giorni si sta discutendo dell’ipotesi di trasformare l’attuale linea da 45.000 tonnellate, ancora perfettamente funzionante, in un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili, dedicato esclusivamente ai comuni di ATO Toscana Sud ma con priorità ai comuni della Provincia di Arezzo. L’assemblea di AISA IMPIANTI ha già deliberato di non accogliere rifiuti extra Ambito. I due consiglieri dimenticano che in tutto il territorio di ATO Toscana Sud ormai vi è rimasta una sola discarica in cui si possono conferire gli scarti dei rifiuti urbani e che la norma comunitaria vieta il ricorso alla discarica per oltre il 10% dei rifiuti prodotti. E il resto dove va? Altro che megainceneritore per tutta la Toscana!
La seconda affermazione “le non poche risorse economiche prodotte dall’impianto non sono state utilizzate per abbassare la tariffa a favore dei cittadini” è falsa. Ogni anno l’Azienda produce pochissimi utili perché il suo scopo è tenere basse le tariffe di conferimento. Nel solo esercizio 2021 AISA IMPIANTI è costata 1 milione di euro in meno rispetto al 2020 ai comuni della Provincia di Arezzo. In altri termini AISA Impianti è pesata sulla TARI 1 milione in meno rispetto all’anno precedente. Non solo: tutti gli investimenti che l’Azienda sta realizzando vengono fatti per ridurre ulteriormente la TARI, con finanziamenti a lungo termine da parte degli istituti di credito, in modo tale da non pesare sulle tasche dei cittadini. Da far notare invece che una eventuale demolizione dell’attuale linea da 45.000 tonnellate comporterebbe un costo di oltre 2,5 milioni di euro a carico dei cittadini senza alcun vantaggio. Non è forse preferibile una sua trasformazione in centrale per fonti rinnovabili, soprattutto se a impatto zero?Invito nuovamente i due consiglieri a visitare l’impianto di recupero totale di San Zeno perché comprenderebbero che la realtà è molto distante da quanto affermano.