Città di Castello è il comune italiano, non capoluogo di provincia con più “odonimi”

 Nomi delle strade, piazze, e più in genere, di tutte le aree di circolazione di un centro abitato. Un primato inedito che colloca la città di Alberto Burri e Monica Bellucci, al 19esimo posto nella classifica generale con 1966 nomi, fra vie, piazze ed aree di transito, dove figurano in testa alla lista, le metropoli, Roma, Milano, Napoli, Torino, grandi città come Genova, Firenze, Bari, Firenze, Padova, Lecce e Perugia. Città di Castello precede Bologna con 1934 e tutti gli altri capoluoghi di regione e provincia che completano la graduatoria. 

  Città di Castello è il comune italiano, non capoluogo di provincia con più “odonimi”, nomi delle strade, piazze, e più in genere, di tutte le aree di circolazione di un centro abitato. Un primato inedito che colloca la città di Alberto Burri e Monica Bellucci, al 19esimo posto nella classifica generale con 1966 vie, piazze ed aree di transito dove figurano in testa alla lista, le metropoli, Roma, Milano, Napoli, Torino, grandi città come Genova, Firenze, Bari, Firenze, Padova, Lecce e Perugia. Città di Castello  precede Bologna (1934) e tutti gli altri capoluoghi di regione e provincia che completano la graduatoria. Lo si evince dal portale ufficiale dell’Istat ( www.istat.it) che attraverso un link ed una sezione dedicata all’archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane,  ha pubblicato anche questi dati a dir poco curiosi nell’annunciare il completamento di un database a disposizione dei cittadini. “Dalla collaborazione tra l’Agenzia delle Entrate e l’Istituto nazionale di statistica, in accordo con l’Associazione nazionale Comuni Italiani (Anci) – si legge in una nota sul portale Istat – nasce l’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane – ANNCSU, una banca dati interattiva con le strade e i numeri civici che appartengono al territorio dei Comuni italiani. Grazie al nuovo database, cittadini, imprese e Pubbliche amministrazioni dispongono ora di un riferimento unico per tutto il territorio nazionale, contenente l’elenco delle strade (denominazioni delle aree di circolazione) e i numeri civici dei Comuni italiani. Il nuovo servizio offre la possibilità di verificare gli indirizzi e di visualizzarne il posizionamento su una mappa con dati che sono forniti, aggiornati e certificati dai Comuni. Sono già più di 7.500 i Comuni italiani, oltre il 95% del totale, che hanno completato l’inserimento dei dati. Questi Comuni che hanno già popolato l’Alarchivo utilizzeranno esclusivamente questo archivio per tutte le proprie attività. In particolare, l’Agenzia delle Entrate e l’Istat curano i contenuti, i criteri di aggiornamento dell’ANNCSU e i relativi servizi. L’Agenzia delle Entrate assicura la gestione informatica dell’Archivio, lo sviluppo e l’accessibilità dei servizi e l‘assistenza agli utenti. l’Istat definisce, ai sensi del Regolamento anagrafico (Dpr n. 223/89), le regole cui i Comuni si devono attenere. Inoltre – conclude la nota – l’Agenzia delle Entrate e i Comuni collaborano per un costante allineamento degli indirizzi delle unità immobiliari urbane nel sistema informativo catastale”. L’odonomastica è l’insieme dei nomi delle strade, piazze, e più in genere, di tutte le aree di circolazione di un centro abitato ed il suo studio storico-linguistico. Il complesso degli odonimi di una città è dunque la sintesi di influenze di tipo storico-ideologico derivanti dalle scelte compiute nel tempo dalle autorità proposte, da evoluzioni di carattere socio-economico e dal riconoscimento di una memoria collettiva: sono quindi uno strumento di lettura dello spirito di un luogo. “Il dato pubblicato sul portale dell’Istat, riferito in particolare al comune di Città di Castello, precisano il sindaco, Luca Secondi e l’assessore all’Urbanistica, Giuseppe Bernicchi – mette in evidenza il grande lavoro svolto dalle amministrazioni comunali nei decenni passati fino ad oggi e dagli uffici tecnici competenti in materia. Il fatto testimonia l’amore per la città e la cura puntuale del territorio fra i più vasti d’Italia. Allo stato odierno tale capillare organizzazione,  oltre a facilitare la vita quotidiana dei cittadini  è di grande ausilio alle attività commerciali e agli operatori economici, pensando anche al recente sviluppo dell’ e-commerce. Occorre, inoltre, evidenziare – concludono Secondi e Bernicchi – il grande, intelligente ed equilibrato lavoro della Commissione Assetto del Territorio nel declinare la Toponomastica sia con nominativi  di interesse nazionale che locale. Il tutto rappresenta forte stimolo nel proseguire il lavoro con la massima sensibilità e concretezza”. L’ufficio Toponomastica del comune, responsabile, Paola Santinelli, ha risposto nei tempi previsti alla trasmissione dei dati all’Istat, dopo aver effettuato una puntuale e “certosina” verifica di tutti i nomi di vie, piazze e are di circolazione del territorio. Il “volto” della citta’ e del suo bellissimo centro storico lo scorso anno era stato immortalato negli “scatti” e racconti di Mario Lepri, appassionato “cantore” delle tradizioni e della storia di Città di Castello  autore del pregevole volume, “Toponomastica castellana illustrata”, (257 pagine, Cartoedit). ”.  Il volume, con la splendida copertina ad opera di Enrico Milanesi, si avvale dei preziosi consigli tecnici del Professor Alvaro Tacchini, dei suggerimenti storici, unici e appassionati di Dino Marinelli e di Carlo Liviero Morini per il materiale bibliografico messo a disposizione per ricostruire il volto della città in ogni dettaglio. Il comune di Città di Castello, 38.338 abitanti, si colloca al ventesimo posto nell’elenco dei primi 100 comuni più estesi d’Italia con 387,5 Km2.

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