Era stato ricoverato in ospedale per un malore Gigi Riva è morto all’età di 79 anni dopo il malore che lo aveva costretto al ricovero per un problema al cuore. Brera lo ribattezzò ‘Rombo di tuono’ nel giorno in cui il Cagliari campione d’Italia umiliò l’Inter a San Siro.
La notizia del decesso di Riva è stata improvvisa, inattesa anche alla luce del bollettino medico sulle sue condizioni di salute che era stati diffuso dalla struttura sanitaria. Solo qualche ora fa nulla lasciava presagire che fosse in pericolo di vita: “Il paziente è sereno e le sue le condizioni generali sono stabili – erano le indicazioni tratte dalla nota ufficiale -. Attualmente è sotto sorveglianza del personale sanitario e accudito dai famigliari. Nei prossimi giorni si proseguirà con gli accertamenti clinici del caso”. Nato a Leggiuno, un piccolo paese sul lago Maggiore, in provincia di Varese, Riva ha legato la sua carriera da calciatore e la sua vita al Cagliari e alla Sardegna. Idolo indiscusso e simbolo di un popolo orgoglioso, a cui ha regalato il primo e unico scudetto conquistato dalla compagine rossoblù nel 1970. Riva è ancora oggi il miglior marcatore nella storia del Cagliari con 164 reti. Con la maglia della Nazionale italiana è stato campione d’Europa nel 1968 a Roma e vice-campione del mondo nel 1970 in Messico. Con 35 gol in 42 presenze detiene il record di marcature con la maglia azzurra. È stato inserito al 74esimo posto nella classifica dei migliori calciatori del XX secolo stilata dalla rivista World Soccer. Nel 2011 è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano tra i ‘veterani’. Abbandonato il calcio giocato, Riva ha continuato a vivere a Cagliari aprendo una scuola calcio che porta il suo nome. A metà degli anni ’80’ è stato per un breve periodo presidente del Cagliari, poi dal 1990 è stato dirigente accompagnatore e infine team manager della Nazionale fino al 2013. Dal 2019 è diventato presidente onorario del Cagliari.