AREZZO – Si chiama Matteo Contena, il ventottenne che oggi alle 17.30, preso dalla disperazione e dallo sconforto per l’ennesima predazione perpetrata dai RANDAGI DI STATO, ha avuto il coraggio di posare sul manto stradale di Piazza Guido Monaco la carcassa della pecora che il lupo gli ha ucciso, bloccando i veicoli che stavano transitando
Tornato a casa ha trovato il lupo ancora davanti al recinto delle pecore. C’è da impazzire. Ancora di più quando ad agosto del2023 i lupi erano riusciti a superare le protezioni e gli avevano ucciso altri 17 animali. In Europa vendono fumo, facendo finta di affrontare il PROBLEMA LUPO, con delle belle chiacchierate, in prospettiva delle imminenti elezioni. Il Governo nazionale, dal canto suo, si ostina a non prendere quei provvedimenti che la normativa europea gli consentirebbe e lascia che i lupi proliferino indisturbati, nella nazione che ha più lupi di tutta l’Europa. La Regione Toscana si offre di
“aiutare” gli allevatori, ritirando a domicilio le carcasse degli animali predati, utilizzandole
poi come alimento per sfamare i lupi e gli ibridi dell’Amiata. Non è una barzelletta. Nel frattempo le prestigiose associazioni animaliste raccolgono milioni di euro con le campagne per la inutile protezione di questo animale, criminalizzando al contempo gli allevatori, boicottando la vendita della carne ovina. Matteo invece vive assediato dai sicari dell’animalismo, da solo. Ha deciso quindi di denunciare questo degrado, con un gesto che sicuramente gli costerà più del valore della pecora. Per una infestazione come quella che viviamo in Italia ed in modo particolare in Toscana, non ci sono rimedi, se non quello di cominciare finalmente ad abbattere i lupi in eccesso, così come hanno iniziato a fare le nazioni più civili e attente alla tutela dell’ambiente, delle persone e della fauna selvatica. Svezia, Norvegia, Francia, Svizzera, Austria e tutti gli altri stati dove il lupo è gestito da sempre, hanno capito che questi animali sono troppi, da noi invece dobbiamo ridurre sul lastrico gli allevatori e lasciar distruggere l’ambiente e le aziende.
Per il 2024 la Regione Toscana ha stanziato 500.000€, al fine di ripagare i danni causati
dai lupi agli allevatori, denaro pubblico che poteva essere speso in modi migliori, ma che
in ogni caso non ripaga i capi dispersi, gli agnelli e quelli che durante le mattanze perdono
le marche auricolari. A conferma dell’inutilità dei fantomatici strumenti di protezione, tanto declamati daifanatici del lupo, c’è il fatto che i risarcimenti che ogni anno la Regione Toscana somministra, vengono dati solo se la predazione è avvenuta nonostante lapresenza dei cani da guardiania o delle reti di “sicurezza”. Il Comitato “Emergenza lupo –Arezzo” è solidale con Matteo e gli fornirà tutto il supporto possibile, per aiutarlo a superare questo momento di difficoltà. Noi siamo dalla parte delle persone, soprattutto di quelle per bene.
Comitato “Emergenza lupo – Arezzo”