Cordoglio in consiglio comunale per la scomparsa di Arcangelo Milano

CITTA DI CASTELLO – Il consiglio comunale si è unito nel cordoglio per la scomparsa di Arcangelo Milano, ex consigliere dell’assise ed ex assessore della giunta dell’ente, con un applauso e con un minuto di silenzio in apertura dell’ultima seduta. Il presidente Luciano Bacchetta ne ha ricordato i cinque anni da consigliere comunale, prima, e i cinque anni da assessore, poi, sottolineando il legame personale di amicizia con Milano.

“Credo che questo consiglio comunale possa onorare Arcangelo Milano, ricordando la sua grande passione per la politica, una grande passione umana, civile, un interesse spassionato, proprio di un mondo che forse non c’è più, al quale appartengo anch’io”. “Vorrei che venisse ricordato non tanto e non solo per le idee, perché ognuno ha le proprie e possono anche non essere condivise, ma per quell’afflato umano che aveva e speriamo rimanga in questa sala”. “E’ stato davvero un grande”, ha detto Bacchetta, che ha osservato: “veniva da lontano, dalla Calabria, però è stato paradossalmente un tifernate vero, è stato un amante della politica”. “Credo che la politica abbia bisogno di figure come queste – ha affermato il presidente del consiglio comunale – purtroppo ce ne sono sempre meno, perché siamo in un mondo di opportunisti, di carrieristi, di persone che cambiano dieci partiti alla settimana, un fatto terrificante”. “Arcangelo Milano non ha mai cambiato partito: era comunista ed è rimasto fino alla fine in Rifondazione Comunista”, ha rammentato ai presenti Bacchetta, che dopo il minuto di silenzio ha invitato il consigliere Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) a intervenire, “in memoria degli “scontri epici con Milano, sempre però improntati alla massima correttezza umana”. “Ricordo volentieri un grande avversario politico, insieme a queste differenze riportate alla memoria dal presidente Bacchetta, a questi scontri dialettici. Con lui ho avuto modo di passare belle serate a parlare di politica, seppur su sponde diverse, che ricordo con la con la nostalgia di momenti in cui la politica era fatta di categorie e non di cooptazioni”. “Credo che Arcangelo si possa confrontare lassù dove si trova ora con tanti altri che hanno creduto nelle idee come lui e avrà piacere di questo momento”. A prendere la parola è stato, quindi, il sindaco Luca Secondi, che ha voluto mettere l’accento sull’aspetto umano della figura di Arcangelo Milano. “A volte – ha detto il primo cittadino – ci dimentichiamo, quando ci scontriamo, ci rapportiamo sul piano politico e lo facciamo convintamente per affermare le nostre idee, i nostri obiettivi, per sostenere una visione della comunità, che poi alla fine siamo parte di quella comunità. Il senso del rispetto che incarnava Arcangelo Milano era un qualcosa di fondamentale. Riusciva forse a rendere in qualche modo più naturale anche la politica. La rendeva umana e rendere umano un qualcosa che a volte tende a disumanizzarsi è una grande virtù, significa essere un grande uomo”.

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