Verusca Castellani – Candidata a Sindaco per la Lista Uniti a Sinistra per Cortona

CORTONA ospedale della Fratta. A noi interessano I TEMI Innanzitutto mi preme evidenziare, come del resto potranno confermare tutti coloro che hanno ascoltato la diretta radiofonica di RadioFly, che non ho mai pronunciato le frasi accattivanti che il giornalista Luca Amodio de La Nazione mi ha attribuito, addirittura virgolettandole, “Alla Fratta servono i Nas”. Questa frase non l’ho detta e mai da me è stata pronunciata in alcun contesto. Ho detto una cosa completamente diversa ed è proprio per questo che occorre una doverosa precisazione per la quale invito, in particolar modo chi intende ed intenderà strumentalizzare la cosa, a prestare molta attenzione

A noi interessano I TEMI e non le chiacchiere. Non si può gridare “da anni” che il nostro ospedale stia morendo e vada migliorato senza muovere neanche un dito per impedirlo. Questo significa comportarsi da babbani o peggio ancora da quaquaraquà e quindi, visto che alcuni termini, evidentemente troppo tecnici, facevano espresso richiamo a quelli che erano e sono requisiti espressamente richiamati:
· dall’art.1 della legge n.24 del 2017 (la sicurezza delle cure è parte costitutiva del diritto
alla salute ed è perseguita nell’interesse dell’individuo e della collettività)
· dal d.lgs. 81/2008 e dalla L.113/2020 in materia di violenza ai danni degli operatori
sanitari, di approvvigionamento farmaci e di sicurezza sui luoghi di lavoro
ritengo che, laddove non siano stati adeguatamente compresi prima facie da chi dovrebbe saperlo
per ruolo istituzionale, sia meglio chiarire alcuni punti salienti del tema in modo da far capire,
anche ai meno esperti, il senso delle mie parole. Pur apprezzando l’invito del Sindaco di Cortona, nella sua veste di presidente della Conferenza dei della Valdichiana che, dall’alto del suo scranno, nel pieno svolgimento del consiglio del 18 marzo c.a. si è addirittura sentito in dovere di “sentire la asl” e di rispondere alla sottoscritta, mi duole ribadire che tale invito, oltre a non portare alcuna soluzione concreta per una sanità efficiente, ha il solo scopo di distogliere l’attenzione dal punto sostanziale del discorso che è, fondamentalmente, un altro. Veniamo al punto.
· Luglio 2022 – Arezzo notizie – “Paziente medicato con quello che avevamo”, dimissioni choc
di un anziano. La denuncia della figlia (trovate l’articolo sul web)
· Agosto 2023 – Saturno notizie – “Medico aggredito all’ospedale della Fratta a Cortona”
(trovate l’articolo sul web)
· Marzo 2024 – Saturno notizie – “Dieci mesi per una ecografia all’ospedale della Fratta di
Cortona” – (trovate l’articolo – 18 marzo c.a. – sul web)
· E ancora: Maggio 2019 – La Nazione – “Dimesso dal pronto soccorso muore d’infarto: Usl
condannata a maxi-risarcimento” (trovate l’articolo sul web con spunti interessanti
dell’avvocato che ha seguito la causa commentando la sentenza)
Questi sono solo alcuni estratti di varie testate locali che riportano, nel dettaglio, errori o
circostanze davvero spiacevoli verificatesi all’interno del nostro nosocomio; tuttavia, al fine di
evitare spiacevoli fraintendimenti, ciò che rileva e DEVE rilevare è che il c.d. Dipartimento di

Emergenza Urgenza e Accettazione (DEA) come il Pronto Soccorso della Fratta per
normativa vigente è una vera e propria unità operativa che deve avere una propria autonomia e
responsabilità clinico-assistenziale e deve avere una propria interdipendenza adottando un comune
codice di comportamento assistenziale, al fine di assicurare, in collegamento con le strutture
operanti sul territorio, una risposta rapida e completa.
Ebbene, forse non tutti sanno che il Ministero ha istituito due diversi tipi di DEA, a seconda dei
livelli di complessità, in base alle Unità operative che li compongono. Ci sono, in pratica DEA di I
livello e DEA di II livello. Quello della Fratta è un DEA di I livello, quello di Arezzo è un DEA di II livello.
Ora, in base ai requisiti dettati dalla Regione Toscana, la struttura ospedaliera sede del DEA di I
livello deve avere tutti gli interventi previsti per l’ospedale sede di Pronto Soccorso e quindi:
funzioni di accettazione in emergenza urgenza per patologie di maggiore complessità, con le
funzioni di osservazione e breve degenza (OBI) e di rianimazione.
Contemporaneamente, devono essere garantiti interventi diagnostico-terapeutici di medicina
generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia e di cardiologia con UTIC (ossia: Unità di
Terapia Intensiva Cardiologia). Devono inoltre essere assicurate le prestazioni di laboratorio di
analisi chimico-cliniche e microbiologiche, di diagnostica per immagini, e trasfusionali.
Detto questo: sulla base del dettato normativo regionale, non mi sembra che all’ospedale della
Fratta ci sia né la terapia intensiva né tantomeno la cardiologia con Utic no? e questo a prescindere
da ciò che si legge nella pagina web dell’Ospedale Santa Margherita di Cortona.
Inoltre, al di là dell’eccellente ed impeccabile lavoro svolto dagli operatori sanitari, in ordine al
quale, ripeto e sottolineo, non ho nulla da dire, anzi mi inchino e mi compiaccio per l’abnegazione e
la forza con la quale costantemente queste persone lavorano nonostante tutto e tutti, alcune
domande non posso non farmele: sussistono o no gravi problemi sulle le liste d’attesa, esistono o no
problemi circa il mancato funzionamento della risonanza magnetica? ci sono posti di terapia
intensiva? e l’Utic? sussistono o no problemi di approvvigionamento farmaci per le piaghe da
decubito? Inoltre, è questo va detto a tutela di tutti gli operatori sanitari che operano all’interno dell’ospedale della Fratta di Cortona, è vero o no che il NurSind segnala gravi sofferenze di personale soprattutto al pronto soccorso?
“L’Asl – dichiara Cullurà – ha presentato al sindacato un piano di riorganizzazione per
completare il quale mancano a oggi almeno 30 infermieri”.
Lo stesso Enzo Lucente nel Giornale locale l’Etruria del 30.09.2020 ha fatto un interessante
raffronto tra l’Ospedale di Nottola e quello dello della Fratta facendo un caloroso appello alla
Conferenza dei Sindaci ma tutto, se non erro, è rimasto inesorabilmente nell’assoluto silenzio.
Oggi l’ospedale Santa Margherita di Cortona è una rischiosa polveriera sociale. Cresce, e lo
sappiamo tutti, nei cittadini il risentimento di chi si sente abbandonato, tradito.
Cresce il timore di curarsi in una struttura che non può assicurare una sanità di eccellenza e non
certo per la professionalità di medici e infermieri che svolgono, a pieno titolo, un lavoro
ineccepibile nonostante siano sottodimensionati e lavorino instancabilmente.

Ed è proprio questo il punto: ai medici, agli infermieri e tutto il personale vanno assicurate tutte le
condizioni per poter intervenire bene in sicurezza, per non creare burnout e per non farli sentire
ancora più soli. Il punto è abbandonare le illusioni e tutelare la salute pubblica nel rispetto di tutti. La risposta più facile da parte di tutti i cittadini dovrebbe essere quella di una battaglia comune per un ospedale con tutte le funzioni e tutti i reparti ma questa risposta potrebbe essere un triste inganno.
Gli inviti ad abbassare i toni, quindi, non ci fanno trovare soluzioni ma ci stimolano solo a fare
meglio per cercare soluzioni condivise per una sanità efficiente e di qualità al fine di trovare la
strada giusta in modo da non parlare più in modo negativo del nostro ospedale.
E come diceva Confucio… O porti almeno una soluzione o anche Tu fai parte del problema.

Verusca Castellani – Candidata a Sindaco per la Lista Uniti a Sinistra per Cortona

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