CITTA DI CASTELLO – oltre 135 espositori nel centro storico, con i negozi aperti e una sfilata di auto d’epoca. Consegnate le pergamene del quarantennale agli antiquari, collezionisti, rigattieri, hobbisti e operatori specializzati presenti: fra loro Pietro Biccheri che nel 1984 era nella stessa postazione di oggi sotto il loggiato della banca
La festa “vintage” e dei ricordi, fra auto storiche e bancarelle con oggetti introvabili, pezzi unici di arredo, fumetti, monete, orologi e abiti d’epoca. Una domenica particolare da consegnare alla storia di Citta’ di Castello e non solo quella che oggi ha tributato onori e gloria e spento 40 candeline sulla torta di Retrò, mercatino dell’antiquariato e hobbistica, rassegna che dal 1984 si svolge fra le piazze e vie del centro storico ogni terza domenica del mese. Un’atmosfera unica e suggestiva ha abbracciato i visitatori e turisti che fin dalle prime ore del mattino hanno deciso di trascorrere qualche ora fra i banchi di Retrò, 135 espositori provenienti da tutto il Centro-Italia ed ammirare poi la sfilata di auto storiche, Jaguar e MG cabrio, Porsche 356, Fiat 501, ma anche Mustang e Chevrolet, grazie agli appassionati del Club Auto Moto Storiche Altotevere, con il suo Presidente Giovanni Rossi, che hanno proposto 15 magnifici esemplari di veicoli simbolo dello stile e della meccanica in Italia e nel mondo. Antiquari, collezionisti, rigattieri, hobbisti, operatori specializzati e appassionati, che mai come questa volta sono stati così numerosi tra piazza Matteotti, Largo Gildoni, corso Cavour, piazza Fanti e piazza Gabriotti, con l’entusiasmo e la soddisfazione di essere parte di un’edizione storica. Nei loro stand si sono specchiate le vetrine dei negozi del cuore della città. Per rendere ancora più significativo un traguardo così importante, l’amministrazione comunale ha collaborato con il Consorzio Pro Centro nel segno del legame tra la manifestazione e i commercianti che con le proprie attività hanno fatto da cornice per quattro decenni all’appuntamento fisso della terza domenica del mese. Poi un omaggio particolare agli espositori che hanno fatto della rassegna uno dei più importanti mercati dell’antiquariato e del collezionismo del centro Italia, consegnando a ognuno dei presenti una pergamena ricordo che ha reso la giornata indelebile nella loro memoria. Fra loro un antiquario d’eccezione, Pietro Biccheri, tifernate doc che nel 1984 alla nascita della manifestazione era li come oggi in piazza con il suo stand nel loggiato della banca. Un vero e proprio record carico di ricordi e momenti indimenticabili. Con deliberazione numero 68 del consiglio comunale, in sessione straordinaria, l’11 Maggio del 1983 fu decisa l’istituzione della “Fiera del Rigattiere – Mostra Mercato delle cose usate”, su richiesta dell’Azienda Turismo Alta Valle del Tevere. Nel dispositivo approvato dal massimo consesso cittadino si faceva inizialmente riferimento ad ogni ultima domenica di ogni mese poi diventata da sempre la terza fino ad oggi a partire proprio dall’Aprile del 1984. Tanti, (fra cui amministratori pubblici), sono stati gli artefici del successo di una rassegna unica nel suo genere che dopo 40 anni è ancora giovane e ricca di fascino, a partire dalla responsabile dell’Ufficio Commercio di allora, Anna Cagnoni, vera e propria appassionata e competente regista di una creatura che ha visto crescere e spiccare il volo: accanto a lei fin dalla prima edizione il Corpo dei Vigili Urbani con Gabrio Sberna ed altri colleghi che negli anni si sono succeduti fino ad oggi (Eleonora Alberti e Gabrio Campagni) ed Elena Mesce, dell’ufficio Commercio, attuale coordinatrice della manifestazione, e poi preziosi ed insostituibili esperti e maestri artigiani ed antiquari come il cavalier Arnaldo Granci (fondatore e a lungo presidente dello Smai, il consorzio dei mobilieri altotiberini) e l’indimenticato cavalier, Mario Migliorati, noto antiquario tifernate conosciuto in tutta Italia. A rendere ancor più memorabile la giornata anche l’apertura al pubblico della torre civica, uno dei simboli di Città di Castello. La torre civica è tornata per un giorno ad accogliere i visitatori con visite guidate delle operatrici di “Poliedro”, che hanno accompagneranno i cittadini lungo il percorso, visitabile fino alle prigioni, spiegando le varie destinazioni che ebbe e le numerose storie che riguardano questo importante manufatto. La Torre civica, risalente al XIV secolo, è alta 38 metri ed è impostata su pianta quadrata di circa 6.50 m di lato. Le murature portanti sono realizzate in pietra arenaria grigia con uno spessore di circa 1.40 metri. Lo spazio interno è suddiviso in sette livelli, dei quali i primi quattro sono collegati da una scala a chiocciola originale in legno, mentre i livelli successivi sono serviti da una scala in legno di recente costruzione addossata alle pareti. Rappresentò il simbolo del potere comunale e fu anche adibita a carcere. Sulla facciata mostra molteplici stemmi. I Priori della città commissionarono inoltre, nel 1474, un affresco a Luca Signorelli su un incasso esterno della torre, raffigurante la “Madonna con bambino tra San Paolo e San Girolamo”, di cui alcuni frammenti sono conservati alla Pinacoteca Comunale.