DIARI PIEVE SANTO STEFANO – C’è un gran fermento nell’aria che è limpidissima, fresca, quasi settembrina. Par di respirare aria di montagna, già purificata dai miasmi corrotti che l’infestavano. Stanotte molti tedeschi hanno lasciato la città. Stamani sono stati bruciati i giornali nelle edicole. Sciopero dei ferrovieri.
Se è vero che i tedeschi si ritirano saremo presto all’insurrezione armata e alla lotta finale fra fascisti residui e partigiani. La battaglia di Berlino è nel suo punto culmine. Le corrispondenze degli inviati di guerra sono di tono apocalittico. L’agonia rapida, sanguinosa, rossa d’incendi della capitale del Reich corona degnamente la dominazione infernale di Hitler. Bologna liberata, Modena superata. Gli alleati sono al Po.
24 Aprile (sera) C’è un’aria di festa, una strana euforia sui visi delle persone, nei gesti, nel passo. Nulla è detto e tutto è sottinteso. En. mi comunica la strabiliante notizia che l’accordo fra i tedeschi e il comitato di liberazione sta per essere firmato: la città non sarà toccata. Uscire dalla guerra così, senza agitazioni telluriche, senza bombardamenti gravi, senza spargimenti di sangue! Mi pare troppo bello e troppo facile! Ritrovare i miei figli. Vedere il piccolino: baciarlo. Smettere di nascondersi e di mendicare alloggi!
Liberare i nostri ragazzi da S. Vittore. È troppo bello e anche troppo triste, senza la vicinanza delle persone amate. Mi sento esaltata e depressa. Cammino così fantasticando per Foro Buonaparte: il mio consueto lavoro mi porta in quei paraggi. Dall’editore Gentile la stessa notizia non confermata. A casa, un informatore ci ripete che l’accordo è firmato
25 Aprile Stamani presto la città non ha nulla d’insolito. Cielo freddo e scuro, e un vento tagliente. La solita coda per il pane. Pochi repubblichini sono in giro e quei pochi molto a brandelli. Carri e carri sono passati tutta la notte, automezzi di ogni tipo carichi di uomini e di refurtiva. Vanno verso Brescia. Alle 2 comincia una leggera sparatoria isolata. La gente fugge. C’è una battaglia alla Pirelli. Si odono gli spari secchi. Fino alle 5 la situazione è tesa. Dalle 5 alle 8 pare subentri una certa distensione. Facciamo un giro, io e la compagna Pina Usuelli, per la città. Raccogliamo informazioni importanti.
Ore 7 – All’Assistenza Vaticana in Via Parini ci dicono che in questo momento al palazzo dell’Arcivescovado sono riuniti tedeschi, partigiani e fascisti a discutere l’accordo. Alle 8 spirerebbe il termine. Stanotte ci dovrebbe essere il passaggio di poteri. Alle 8 tutto è silenzio. I telefoni sono bloccati. Alle 2 vivace sparatoria sul Corso, forse per difendere l’esodo del famigerato gruppo Oberdan.
Dopo le due silenzio profondo.”
Magda Ceccarelli De Grada
Oggi, vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine a tutte le italiane e gli italiani che ci hanno narrato dei giorni di libertà, permettendoci di comprendere appieno il significato della sua conquista. È nostro dovere preservare e trasmettere questa memoria e queste testimonianze. È compito nostro vegliare su di essa, come se ogni giorno fosse il 25 aprile del 1945.
Le memorie di Magda Ceccarelli De Grade sono uno dei nostri diari diventati libri che puoi trovare nella nostra bottega della memoria.