Guardando le normative sulle prossime elezioni europee, abbiamo avuto conferma di perché la nostra pubblica amministrazione non ha funzionato e continuerà a non funzionare. E’ noto che il giorno prima dell’apertura delle urne per le elezioni c’è il cosiddetto giorno di silenzio elettorale. Quindi, essendo il voto sabato 8 e domenica 9, abbiamo pensato che in questo caso il giorno di silenzio dovesse essere venerdì 7, dovendo finire le varie propagande a mezzanotte di giovedì 6 E invece no, non abbiamo capito niente, ché sul sito del ministero dell’Interno si scrive che la propaganda dovrà cessare a mezzanotte di venerdì 7. E ce lo spiega così (1):
“…il cosiddetto “silenzio elettorale” scatterà alla mezzanotte di venerdì 7 giugno.
Ciò in quanto l’art. 1, comma 3, lettera b), del decreto-legge n. 7/2024, per le consultazioni di giugno, che vedono un anticipo dell’apertura dei seggi al sabato, considera giorno della votazione quello della domenica. In tale ambito, da sabato 8 a domenica 9 giugno 2024 saranno vietati i comizi… “ etc.
Letto e riletto, controllato che non fosse un editto riportato da Alessandro Manzoni nei “Promessi Sposi” relativamente alla burocrazia del Regno del Lombardo-Veneto, abbiamo “strabuzzato” gli occhi e ci siamo calmati. Abbiamo ripetuto ad alta voce per meglio comprendere “siccome si vota di sabato e domenica, si considera domenica come giorno di votazione, visto che sabato è solo un’apertura anticipata…”.
Ma, ammesso e non-concesso che il giorno di silenzio possa non essere necessario (e noi pensiamo che sia solo un retaggio di secoli ormai passati, per cui è “borbonico”), perché non hanno fatto una norma che lo abolisse o – capiamo le difficoltà di cambiare la norma – quantomeno sospendere per l’occasione? Eh… ma con chi crediamo di avere a che fare…. nel Regno Lombardo-Veneto (don Abbondio, azzeccagarbugli…) non si fa così, ma si dice che si vota sabato ma le elezioni ci sono domenica.
Il problema è che non siamo nel 1800 ma nel 2024, se ne sono accorti?
Ora mi raccolgo e mi ingegno per spiegarlo a mia figlia che – 18 anni appena compiuti – vota per la prima volta. Ma mi vergogno un po’…..
Ribadiamo: abbiamo avuto conferma di perché la nostra pubblica amministrazione non ha funzionato e continuerà a non funzionare.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc