Milano – Domenica 2 giugno il Cai Sicilia, insieme ad altre associazioni di protezione ambientale, organizza il flashmob “Salviamo la Mufara, cuore verde del Parco delle Madonie”, sulla cui cima è prevista la realizzazione dell’Osservatorio astronomico “FlyEye”
Il Club alpino italiano aderisce al flashmob che il Gruppo regionale Sicilia, insieme ad altre associazioni di protezione ambientale, organizza domenica 2 giugno per la salvaguardia della Mufara, uno dei siti di maggiore interesse naturalistico del Parco delle Madonie ed emergenza geologica tutelata anche dal Geopark Unesco. Parteciperà il delegato nazionale alle attività ambientali del Cai Mario Vaccarella, che segue attivamente questo territorio. Sulla cima della Mufara è prevista la realizzazione dell’Osservatorio astronomico “FlyEye”, in piena zona di tutela integrale e a ridosso della faggeta più meridionale d’Europa e delle Serre dolomitiche della Quacella. Il progetto, presentato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’Agenzia Spaziale Europea, interessa una superficie di 800 metri quadrati, con 3540 metri cubi di volume edilizio e un’altezza di oltre 13 metri fuori terra, con annessa pista carrozzabile per l’accesso sulla cima. Il flashmob “Salviamo la Mufara, cuore verde del Parco delle Madonie” è in programma alle 10 al Rifugio Grifone di Piano Battaglia. A proporlo le diramazioni siciliane di Club alpino italiano, Gre (Gruppi ricerca ecologica), Italia Nostra, Legambiente, Lipu e Wwf.Hanno aderito Aigae Sicilia, Società siciliana scienze naturali, Assoguide, Cea Von Humboldt, Assocea Messina, Carta dei Comuni custodi della macchia mediterranea e FederEscursionismo Sicilia. Per le associazioni l’opera, il cui progetto è stato “incredibilmente” approvato dall’Ente Parco delle Madonie, non ha nulla a che fare con la ricerca scientifica in un’area protetta e modificherà definitivamente il paesaggio. Dunque va fermata, essendo in contrasto con le finalità del Parco. L’Osservatorio va ridimensionato e collocato in un’area del Parco più idonea e meno vulnerabile. «Domenica protesteremo in maniera pacifica contro la cementificazione indiscriminata di una delle “zone A” più belle e suggestive del Parco delle Madonie», afferma il presidente del Cai Sicilia Francesco Lo Cascio. «Tale ulteriore iniziativa è finalizzata a manifestare il forte dissenso nei confronti dell’Ente Parco delle Madonie, che ha rilasciato il proprio parere favorevole alla realizzazione dell’opera in quel sito, e per il quale tutte le associazioni partecipanti alla manifestazione si riservano di procedere con un ricorso al Tar Sicilia». «Il Club alpino italiano ha sempre dimostrato apertura alla realizzazione dell’opera, anche nella manifestazione pubblica del 2022 a cui ha partecipato l’attuale Presidente generale Antonio Montani, chiedendo però ufficialmente all’Esa la collocazione in un altro sito, meno sensibile, del Parco. Una proposta, questa, effettuata anche dal Comune di Petralia Sottana, territorio dove ricade la cima della Mufara», afferma il delegato nazionale alle attività ambientali del Cai Mario Vaccarella. «L’approvazione di una norma nazionale apposita, per cercare di superare gli ostacoli normativi vigenti, divieti che da sempre le associazioni hanno sottolineato, non consente automaticamente la realizzazione dell’opera. Le associazioni fino alla fine si opporranno a questa scelta, che va in antitesi al nuovo art. 9 della Costituzione, che ha inserito la tutela della biodiversità e degli ecosistemi (in questo caso del sito Geopark di Monte Mufara) a favore delle future generazioni tra i principi fondamentali».