La seduta della Consulta comunale per la promozione delle pari opportunità

AREZZO – L’assessore Giovanna Carlettini: “le problematiche della donna disabile. Se ne parla troppo poco, abbiamo cercato di colmare questo difetto di informazione” Si è riunita per una nuova seduta la Consulta comunale per la promozione delle pari opportunità: “di nuovo al lavoro – ha commentato l’assessore Giovanna Carlettini – con impegno e tenacia per ampliare la consapevolezza su temi importanti, a sostegno delle donne, vittime troppo spesso di comportamenti altrui violenti o discriminatori.

Un ringraziamento va alle associazioni, ancora una volta numerose, che danno sostanza e contenuto ai nostri incontri proponendo tematiche che magari non sono sotto gli occhi delle cronache ma che hanno grande rilievo per chi le vive in prima persona”. È stata in particolare Miriam Pellegrini, presidente dell’Associazione para-tetraplegici aretini, ad affrontare l’argomento introno al quale è ruotata la discussione: la discriminazione multipla e intersezionale delle donne con disabilità, un excursus tra le difficoltà che queste persone incontrano in ogni ambito, da quello lavorativo a quello sanitario. Il quadro legislativo attuale, pur proteso a eliminare tali discriminazioni, non è ancora pienamente recepito e attuato. In Italia, le persone con disabilità sono circa 700.000, tra di esse la percentuale di occupazione è molto bassa ed evidenzia un divario di genere: il 36,3% degli uomini, contro solo il 26,7% delle donne. Per quanto riguarda gli infortuni che comportano menomazioni, anche la loro quantificazione economica evidenzia ingiustificabili differenze di genere mentre sono allarmanti i dati che riguardano la violenza sessuale verso le donne con disabilità psichica che hanno statisticamente il doppio delle probabilità di subire abusi rispetto alle altre. Come si può capire da questo resoconto – conclude Carlettini – il lavoro da fare è ancora molto: la creazione di una rete tra istituzioni e associazioni è una delle strade più percorribili nell’immediato per mettere a fuoco i problemi e cercare poi di raggiungere coloro che spesso neanche hanno la possibilità di chiedere aiuto”.

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