L’invaso artificiale non soffrirà quest’anno la crisi idrica come accaduto negli ultimi due anni. Potrà garantire acqua per tutta l’estate La crisi idrica che aveva colpito il lago di Montedoglio, nei due anni precedenti, sembra scongiurata. Infatti, secondo il presidente dell’Ente delle acque umbre toscane, Simone Viti, il livello del lago si è alzato di 18 metri e potrà garantire acqua per l’estate del 2024 e cioè per tutta la stagione irrigua.
In effetti, alla ricerca degli scatti fotografici funzionali al reportage, ho potuto constatare, in modo empirico, che il livello delle acque è cresciuto. Ma andiamo con ordine: Il lago di Montedoglio – chiamato anche invaso di Montedoglio – è un bacino artificiale che si trova nella parte nord-orientale della provincia di Arezzo. L’invaso è stato realizzato tra il 1978 e il 1993 e si sviluppa per una lunghezza di 7,5 chilometri, coprendo una superficie di oltre ottocento ettari. L’invaso è compreso nei comuni di Pieve Santo Stefano, Anghiari e Sansepolcro e rappresenta il lago (artificiale) più grande della Toscana caratterizzandosi, a livello paesaggistico e ambientale, come l’elemento dominante della Valtiberina Toscana. Ma adesso che la stagione irrigua non sarà condizionata dalla siccità possiamo fare una riflessione sulle prospettive del territorio. In modo diretto, chiediamo all’architetto Daniela Cinti (nella foto piccola), se la vocazione del territorio è solo strettamente legata alla gestione dell’acqua per l’agricoltura, per la Valdichiana e per il lago Trasimeno. Daniela Cinti, originaria di Sansepolcro, è una professionista che si è sempre occupata di architettura del paesaggio, senza mai trascurare la dimensione storica del territorio.