Pieve Santo Stefano: Archivio Diario

Caro Saverio, che strani tempi questi nostri. Ci sono certi giorni in cui capita di perdere il filo, le notizie rimbalzano e affollano i pensieri che frenetici si rincorrono. Chissà cosa avresti scritto di queste giornate, tu che eri sempre lì nel mezzo, pronto ad annotare la tua personale pagina di storia.

Così capita che rifugiarsi nella memoria ci faccia stare meglio, attraverso le storie si riflette e talvolta si trovano anche risposte applicabili al nostro presente. Perché è così, tutto torna e tutto si ripete, non è vero Saverio? È incredibile quanto potente sia il nostro passato, ma soprattutto quanto potenza conserva quel vissuto annotato su pezzi di carta. Cerchiamo e proviamo questo conforto grazie a te e a questo progetto di memoria in cui hai creduto, quell’Archivio di diari che hai fondato nel 1984, e che giorno dopo giorno continua la narrazione delle storie singole di tante persone. Persone comuni, quelle con cui ti piaceva tanto parlare e confrontarti, quelle che spesso hai descritto e raccontato nei tuoi taccuini, quaderni, agende fitte di una scrittura elegante dai tratti morbidi. Conservarti in parte qui, a Pieve Santo Stefano, dove il tuo ricordo continua a vivere riscaldando l’atmosfera che ogni giorno ci avvolge. Quest’anno abbiamo organizzato Tra voci di carta, un evento particolare per passare la giornata del tuo compleanno insieme, riuniti nel Piccolo museo del diario e lo abbiamo potuto fare grazie alla generosità di chi ha creduto in noi, in te, in questi luoghi. Racconteremo il diario di Antonio Sbirziola, emigrante siciliano in Australia, e a farlo sarà il tuo amico Mario Perrotta. Passare il giorno del tuo compleanno in questo modo e tutti insieme ci fa sentire meno soli, uniti da principi comuni, dalla libertà di pensiero, dal rispetto per l’altro, dalla propensione all’ascolto, dalla passione per la storia, dal bisogno di memoria, dalla voglia di cultura e dall’amore per le storie private degli italiani. Sarà una serata bella e particolare, organizzata perché in fondo anche questo ci hai insegnato, a escogitarne sempre una nuova, a non fermarci mai, a renderci aperti, energici, propensi al nuovo ma sempre tesi ad ascoltare ciò che è stato. Che bell’insegnamento ci hai lasciato, uno dei tanti. Sarà emozionante festeggiare tutti insieme e non sai quanto vorremmo averti qui, accanto a noi, in mezzo a noi. Anche se lo sappiamo, in realtà tu sei sempre stato qui, non te ne sei mai andato… sei ovunque, in ogni angolo. Lo sentiamo, è inevitabile, ma ci piace ricordartelo di tanto in tanto. Ci rassicura.

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