Arezzo. Lo scorso 29 luglio Aisa Impianti s.p.a ha consegnato i lavori per il completamento della nuova linea di recupero energetico, “L75”. Questo si aggiunge ad una serie di investimenti fatti dall’azienda per il miglioramento ambientale del territorio: ampliamento dei biofiltri, nuova linea di compostaggio, digestore anaerobico, infrastrutture essenziali per la raccolta differenziata e che adesso sono a regime generando biometano corrispondente a circa 100 mila rifornimenti annui di una media autovettura a gas.
Il completamento della centrale di recupero totale servirà ad eliminare 120 tonnellata dal giorno di scarti della lavorazione dei rifiuti, che ancora oggi dall’impianto di San Zeno devono essere trasportate alle discariche in base alla disponibilità di queste ultime. Obiettivo: eliminare ulteriori 120 tonnellate al giorno di scarti che ora vanno in discarica Particolare attenzione, anche grazie alla collaborazione di molti esperti di settore a livello nazionale, al compostaggio per l’adeguamento dei sistemi di abbattimento degli odori necessario dai cambiamenti climatici che hanno un forte effetto su tutti i sistemi biologici. “Lo scopo principale della centrale di recupero totale è produrre energie, materia e abbattere totalmente i trasporti – ha detto Giacomo Cherici, presidente di Aisa Impianti. Questo significa che non basta differenziare e raccogliere il rifiuto, ma lo si deve recuperare integralmente per evitare di invadere le nostre strade di autoveicoli pesanti che trasportano scarti con la conseguenza di produrre gas di combustione inquinanti, pericolo sulle strade, disagi e costi. Nel corso degli ultimi 24 mesi abbiamo prestato particolare attenzione alle variazioni climatiche, alle segnalazioni del territorio e abbiamo attivato una rete di controllo per individuare le eventuali migliorie da apportare alle nostre lavorazioni. Questa rete, separati non senza difficoltà gli aspetti delle critiche legate al rifiuto delle infrastrutture ed emissioni che per loro natura non possono riguardarci, ci ha permesso di agire internamente investendo oltre un milione e mezzo di euro in tutta la fase della lavorazione della frazione organica. Ci ha consentito di individuare il trasporto degli scarti, a valle delle lavorazioni, come segmento su cui agire. La riduzione tendente allo zero di questi scarti trasportati altrove diventa quindi l’obiettivo strategico ambientale che si ottiene con la ridondanza delle linee termiche. Si evitano così fermi impiantistici, si riducono drasticamente i trasporti, l’inquinamento e i costi ottemperando a quanto indicato da UEE e RT. Il nostro compito è gestire nel rispetto delle prescrizioni di legge i rifiuti di circa 400 mila cittadini, compreso quelli di chi è ostile. Il vero grande tema che dovrebbe essere aperto a livello nazionale è un metodo per premiare le comunità che hanno realizzato le infrastrutture necessarie in un paese civile, infrastrutture che nel momento del bisogno danno risposte certe, ricordo a tal proposito l’emergenza “rifiuto covid infetto” e quella delle comunità colpite da calamità naturali rimaste senza impianti”.
Di seguito si riporta il riepilogo degli investimenti di AISA IMPIANTI previsti dal 2020 ad oggi:
· per Verde 70 (il compostaggio da 70mila tonnellate annue): euro 5 milioni, realizzato in due anni. Dal 2022 a regime.
· per BIO35 (il biodigestore da 35mila tonnellate annue): euro 12 milioni, realizzato in due anni. Dal 2024 a regime
· per i nuovi biofiltri a servizio di Verde 70 e BIO35, le analisi olfattometriche a tappeto, i controlli periodici, gli adeguamenti per variazioni climatiche: euro 1,8 milioni. Ovviamente i biofiltri sono stati attivati contemporaneamente al reparto a cui si riferiscono. È in costruzione una “ridondanza”, cioè biofiltri di scorta che entrano in servizio quando i principali sono in manutenzione
· per L75 prima fase (catalizzatore, nuovi ventilatori, nuovo camino): euro 1,8 milioni, realizzati in 9 mesi.
· per L75 completamento euro 24 milioni, lavori iniziati il 29 luglio