Case automobilistiche come Honda, Ford, BMW, Mazda, Citroen, DS e Toyota, compresa la pericolosità dell’airbag Tanaka (1) installat sulle loro autovetture e consapevoli delle contestazioni che potevano essere loro mosse, hanno deciso di procedere una campagna di richiamo. A chi aveva acquistato un loro mezzo è giunta un invito a presentarsi presso le officine autorizzate o a prendere contatto con la casa madre, e determinare le modalità di intervento
Tutto bene?
Sono numerose le lamentele e le segnalazioni che arrivano ad Aduc di chi, avendo ricevuto il richiamo, con tanto si segnalazione di non utilizzare il mezzo, sono rimasti privi dello stesso e di qualsivoglia assistenza. La procedura per la gestione del richiamo è stata cambiata nel corso dei mesi e così, soprattutto i consumatori diligenti, ovvero quelli che subito si erano attivati per portare in assistenza il proprio mezzo, sono finiti in coda ad una lista interminabile di vetture richiamate ed hanno continuato a ricevere comunicazioni sempre più allarmanti. Le ultime indicano chiaramente di non utilizzare il mezzo. Correttamente i consumatori, se riescono, evitano di mettere in pericolo se stessi ed altri e pagano la prima, già grave conseguenza, di un’informazione mal divulgata.
Chi avrebbe scelto di acquistare un’autovettura sapendo che sulla stessa era stato installato un airbag difettoso e che a causa dello scoppio improvviso, e non preventivabile, rischiava la propria vita e quella degli altri?
Cosa effettivamente stanno facendo le case automobilistiche? Poco, per non dire nulla! E stanno scaricando sui consumatori le conseguenze di una loro incapacità gestionale. Abbiamo segnalazioni di persone che da mesi, anche 9, attendono il controllo del mezzo. Altri segnalano di essere divenuti oggetto di scherno da parte di alcune officine autorizzate solo perché, sulla base di quanto indicato dalla casa madre, hanno chiesto una vettura sostitutiva. Ed ancora in molti segnalano, con grande preoccupazione, di essere rimbalzati da un call center all’altro, di non riuscire ad avere notizie certe circa le tempistiche di intervento e di non saper come uscire da questo stallo. Non tutti, infatti, possiedono due autovetture, possono andare a piedi piuttosto che in auto oppure noleggiare una vettura.
In queste situazioni, senza la possibilità di ottenere una vettura sostitutiva, con alcuni che magari ancora stanno pagando ratealmente il veicolo, non pochi sono costretti ad utilizzare lo stesso veicolo nonostante l’invito a non farlo.
Perché questo accade?
Sarà forse per i costi eccessivi? Perché è bastato loro lavarsi le mani mandando una banalissima lettera senza organizzarsi per l’eliminazione del difetto? Non è dato sapere. Consigliamo ai consumatori di mandare diffide via pec o raccomandate a/r alla casa madre per denunciare il disservizio ed i propri disagi e far sapere che i costi legati all’impossibilità di usare il mezzo verranno interamente a loro addebitati.
Queste diffide, che hanno valore legale, costituiscono un punto fermo per un eventuale contenzioso successivo.
1 – https://www.aduc.it/articolo/airbag+difettosi+panico+takata_37659.php
Sara Astorino, legale, consulente Aduc