Arezzo, il festival sulla politica contemporanea con Cecilia Sala, Dario Fabbri, Franco Cardini, Vittorio Emanuele Parsi e Alessandro Giuli La rassegna che si interroga sui nuovi modi di vedere il mondo: dal significato di “Occidente” alla geopolitica, passando per il reportage di guerra e il significato di patria fino all’analisi di una delle figure più importanti della storia del nostro Paese, Antonio Gramsci
– La giornalista e inviata di guerra Cecilia Sala, il giornalista Dario Fabbri, lo storico Franco Cardini, il politologo Vittorio Emanuele Parsi e il giornalista e presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli: saranno loro i protagonisti della seconda edizione del festival dedicato alla politica e alla contemporaneità “Alti Scaffali”, che dal 10 al 21 settembre si terrà alla Fortezza Medicea di Arezzo per capire i nuovi modi di vedere il mondo. Gli incontri aperti al pubblico spazieranno da argomenti come il significato della parola “Occidente”, la geopolitica, il reportage di guerra e il significato di patria, fino all’analisi di una delle figure più importanti della storia del nostro Paese, Antonio Gramsci. La rassegna è possibile grazie al Comune di Arezzo – Assessorato alle Pari Opportunità, Biblioteca Città di Arezzo, Fondazione Guido d’Arezzo ed Estate in Fortezza, con il supporto di Estra e La Nazione come media partner(info e biglietti: discoverarezzo.ticka.it). Partenza martedì 10 settembre ore 18 con Franco Cardini, professore emerito di storia medievale presso l’Istituto di Scienze Umane e Sociali della Scuola Superiore Normale di Pisa, nonché vicedirettore della Scuola Superiore di Scienze Storiche dell’Università di San Marino diretta da Luciano Canfora, Directeur d’Études presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi (EHESS) e Fellow della Harvard University: nel suo incontro “Il declino dell’Occidente. Una sintetica storia semantica delle mutazioni di significato della parola Occidente” Cardiniaffronterà il tema dell’Occidente: che cosa significa, oggi, questo termine? Si prosegue venerdì 13 settembre ore 18 con Dario Fabbri, analista geopolitico e direttore della rivista mensile Domino che si occupa del mondo che cambia, strumento di geopolitica pensato per trascendere la cronaca, per sondare le profonde cause dei fatti e per scorgere il futuro, con il suo appuntamento “Il mondo che cambia. Come leggere gli eventi con gli strumenti della geopolitica umana, ponendo nuovamente i popoli al centro della nostra indagine” e lunedì 16 settembre ore 18 con la giornalista e inviata di guerra Cecilia Sala, già collaboratrice di Il Foglio, Will Media, Rai, L’Espresso, Vanitiy Fair e Otto e mezzo su LA7, e autrice di “L’incendio”, reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan pubblicato da Mondadori, con il suo incontro “Reportage, scenari e storie dal mondo; come la guerra invade le sfere della società civile. I racconti di una inviata di guerra”. Appuntamento mercoledì 18 settembre ore 18 con Vittorio Emanuele Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali e direttore di ASERI, la Graduate School of Economics and International Relations di politiche pubbliche e pubbliche amministrazioni che forma esperti di sistemi economici e politici globali, e il suo intervento “Madre patria. Un’idea per una nazione di orfani”. Conclusione sabato 21 settembre ore 18 con Alessandro Giuli, giornalista, conduttore e opinionista nei principali talk-show politici e d’informazione televisiva e radiofonica e presidente della Fondazione MAXXI da dicembre 2022, con il suo incontro “Gramsci è vivo. Sillabario per un’egemonia contemporanea”.
“Alti scaffali – dichiara Alessandro Artini, presidente Biblioteca Città di Arezzo – è un ciclo di conferenze che cerca di coniugare l’elevata qualità dei relatori con il loro ruolo di opinion maker. In altri termini, vorremmo offrire alla cittadinanza la possibilità di ascoltare e anche dialogare con importanti intellettuali, pensatori originali e, al contempo, protagonisti del dibattito pubblico nazionale, capaci di influenzare i modi di pensare delle persone, della politica e dei media. Sono personaggi molto conosciuti, che entrano quotidianamente nelle nostre case soprattutto tramite la televisione, e anche per questo c’è molta curiosità verso di loro. Alti Scaffali vuole quindi creare un’occasione significativa di confronto tra la sfera pubblica di dibattito nazionale e quelle che sono le problematiche del nostro territorio”.