PIEVE SANTO STEFANO – venerdì 13 settembre il Novecento al centro del Crocevia della storia: con Camillo Brezzi dialogano Mario Calabresi, Umberto Gentiloni Silveri, Stefano Palermo mentre Maria Paiato porta a teatro la Liberazione di Roma. Ma venerdì è anche la giornata dei concorsi: DiMMi, Premio Barnaba e ITHACA Diary Contest, e del Premio Tutino Giornalista che quest’anno ricorda Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i due reporter assassinati a Mogadiscio trent’anni fa. ne parlano, tra gli altri, Maurizio Mannoni e Walter Verini
Il Premio Barnaba. Un museo, una storia apre la giornata alle 10: un nuovo concorso dedicato a chi ha voluto narrare il cambiamento della propria vita attraverso l’esperienza vissuta in un museo. Nell’incontro con Monica Barni, Marco Bucciantini, Natalia Cangi, Roberto Ferrari, Enzo Raimmarone, Rodolfo Sacchettini e Domenico Scarpa saranno presentati il vincitore e i racconti finalisti, presto raccolti in un volume edito dalla casa editrice del Museo Galileo. Il Premio è promosso dal Museo Galileo di Firenze in collaborazione con l’Archivio dei diari e con il patrocinio della Associazione Nazionale dei Musei Scientifici e ICOM Italia; segue ITHACA Diary Contest con i finalisti della prima edizione del concorso, promosso in collaborazione con il progetto DiMMi Diari Multimediali Migranti. A presentare gli autori, Elona Aliko, Federica Manzoli, Maria Chiara Rioli e Paule Roberta Yao. ITHACA (Interconnecting Histories and Archives for Migrant Agency) è un progetto nato nel 2021 e finanziato dalla Commissione europea all’interno del programma Horizon2020, con l’obiettivo di studiare storie di migrazioni nel passato e nel presente, e costruire un archivio per renderle disponibili su una piattaforma aperta a tutti. ITHACA Diary Contest ha portato alla raccolta di ben 47 storie di migrazione all’interno del Mediterraneo: da Albania, Tunisia, Marocco, Giordania, Siria, Grecia, Francia, Inghilterra e Italia. Alle 11 l’Archivio propone un approfondimento su due dei crocevia più importanti della storia del Novecento italiano, in occasione dell’uscita dei volumi Dal buio del Novecento.Diari e memorie di ebrei italiani di fronte alla Shoah di Umberto Gentiloni Silveri e Stefano Palermo (Il Mulino, 2024) e Roma ’44. Le lettere dal carcere di via Tasso di un ragazzo martire delle Fosse Ardeatine di Orlando Orlandi Posti, proposta in una nuova edizione dall’editore Donzelli (2024), introdotta da Alessandro Portelli e arricchita dai contributi di Camillo Brezzi, Umberto Gentiloni Silveri, Loretta Veri. All’incontro interviene inoltre il giornalista Mario Calabresi, letture di brani a cura di Donatella Allegro e Andrea Biagiotti. Il Premio Tutino Giornalista apre il pomeriggio della seconda giornata del Premio. Attribuendolo a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin l’Archivio Diaristico ha voluto contribuire a tenere viva l’attenzione sul tragico episodio accaduto domenica 20 marzo 1994 a Mogadiscio, in Somalia, nella speranza che un giorno non lontano sia possibile ascoltare parole di verità su quanto avvenne. All’incontro partecipano Hassan Ahmed, il giornalista Maurizio Mannoni, lo storico e africanista Alessandro Triulzi, e inoltre Francesco Cavalli, produttore televisivo, e Walter Verini, senatore ed ex presidente della Commissione Giustizia del Senato, da sempre vicini alla famiglia Alpi. Sarà presente Gloria Argelés. Per l’appuntamento con DIMMI di Storie Migranti i lettori incontrano i finalisti della 9a edizione del concorso, insieme a Dolores Blasco Rodi, Brandon Breen, Simona Miceli, Paule Roberta Yao, Massimiliano Bruni. Nato nel 2012 su impulso di Regione Toscana con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale, e di creare un fondo speciale dei diari migranti presso l’Archivio Diaristico Nazionale, nell’edizione 2024 il progetto ha raccolto 81 testimonianze che vanno ad aggiungersi alle oltre 550 che già compongono il fondo speciale DiMMi. Sono ben 34 i paesi di origine o provenienza rappresentati in questa edizione: Afghanistan, Albania, Argentina, Bangladesh, Brasile, Bulgaria, Burkina Faso, Camerun, Capo Verde, Cina, Colombia, Costa d’Avorio, Cuba, Egitto, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, India, Iran, Marocco, Messico, Nigeria, Pakistan, Perù, Portogallo, Romania, Senegal, Serbia, Sierra Leone, Sudan, Tunisia, Ucraina, Venezuela. Oltre all’italiano, sono sette le lingue utilizzate per narrarsi: arabo, francese, inglese, persiano, russo, ucraino, urdu. Nello spettacolo Via Roma libera, che chiude a teatro questa seconda giornata del Premio, la Liberazione della Capitale passa attraverso i diari dell’Archivio di Pieve Santo Stefano e racconta una storia un po’ diversa da quella che conosciamo. Lo spettacolo vede in scena una grande interprete come Maria Paiato su testi di Nicola Maranesi, adattamento e regia di Riccardo Massai, musiche originali di Alessandro D’Alessandro. Prodotto e trasmesso da Rai Radio3, a cura di Monica D’Onofrio e Lorenzo Pavolini, avrà un unico allestimento dal vivo per il Premio Pieve. Grazie alla Fondazione Home Movies, il pubblico del Premio riceverà inoltre un “dono” speciale: nel corso dello spettacolo verranno proiettate le immagini della pellicola amatoriale La liberazione di Roma, un film di famiglia, girata il 4 giugno 1944 dal cineamatore Adriano Agottani, restaurata e digitalizzata da Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia nel quadro del progetto Archivi Vivi. Le sequenze, che restituiscono una visione soggettiva e inedita della Liberazione della capitale, accompagnano la lettura attoriale di alcuni dei diari conservati a Pieve che raccontano, a loro volta con uno sguardo soggettivo e inedito, il grande evento.