Fabrizio De Andrè- Dori Ghezzi

«Dopo il nostro primo incontro al Nuovo Lido di Genova nell’estate del 1969, al Premio Caravella, ci siamo in seguito ritrovati in uno studio di registrazione a Milano, dove, in sale diverse eravamo – l’uno inconsapevole della presenza dell’altra – a lavorare ai nostri dischi.Nei tre anni precedenti, Fabrizio aveva inciso tre concept album: “La buona novella”, “Non al denaro non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”, che già da soli possono raccontare la varietà d’interessi che ha caratterizzato da sempre la sua ricerca….In una pausa del lavoro, dunque, ci incontriamo al bar. Questa volta finalmente vicini, occhi negli occhi, senza ostacoli nel mezzo.

E immaginatevi un tempo che non si ferma, che si dilata: il tempo insostenibile di una supernova che esplode nel cerchio chiuso di una tazzina di caffè. Non che fosse così caldo, quel caffè: è che io l’ho vissuto con quel tempo sospeso e incandescente, rallentando i sorsi perché non finisse mai. Un calore avvolgente, anche adesso nel ricordo, che ci riportava indietro – parte di noi seminate negli anni – tutti gli sguardi degli incontri precedenti, aumentati di segno proprio perché a lungo solo promessi e rimandati. Ma non è forse questo il desiderio? Qualcosa che ha bisogno di una pausa per crescere in intensità e di cui a volte ci perdiamo la potenza solo per la fretta di appagarlo.Il caffè però inevitabilmente finì. E allora Fabrizio mi chiese se avevo voglia di ascoltare un assaggio del suo disco (la sua personalissima collezione di farfalle). E io ce l’avevo: ero attratta da lui e molto curiosa, anche se ancora non sapevo bene che cosa volesse dire. Sul mixer su cui stava lavorando c’era “Valzer per un amore”. Un brano che per Fabrizio aveva un significato particolare perché scritto sulla musica di Gino Marinuzzi con cui il padre aveva accompagnato la sua nascita: come se quel suono avesse a che fare per lui con l’inizio. L’inizio della vita e, proprio lì, chissà quanto casualmente, quello della storia che ce l’avrebbe rivoluzionata».Dori GhezziDa: LUI, IO, NOIBuongiorno Faberiani!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.