suggello ai lavori di restauro conservativo da 1 milione e 500 mila euro che hanno consolidato e valorizzato uno dei tratti più belli della città. Per il recupero della cinta fortificata sostenuto finora un investimento complessivo di quasi 6 milioni di euro
Città di Castello regala a chi frequenta il suo centro storico una cartolina notturna ancora più suggestiva e affascinante. Con l’accensione dell’illuminazione monumentale sulle mura urbiche che circondano palazzo Vitelli a Sant’Egidio e la Palazzina Vitelli, l’amministrazione comunale ha messo la firma finale sull’intervento di restauro conservativo del tratto della cinta fortificata che si estende da piazza Garibaldi al Liceo Plinio il Giovane, riqualificando e valorizzando uno degli scorci più belli del cuore della città. L’attivazione dei fasci di luce che accompagnano la passeggiata lungo viale Vittorio Veneto e viale Armando Diaz ha suggellato i lavori da 1 milione e 500 mila euro finanziati con contributo regionale a valere sulle risorse POR-FESR 2014-2020, che sono stati ultimati a fine 2023. Realizzato con la posa di lampade a led alla base della cinta, il nuovo impianto di illuminazione è pensato per valorizzare angoli e porzioni della muratura, sia dei bastioni che dei tratti rettilinei. Particolare attenzione è stata riservata alla visibilità notturna della Palazzina Vitelli, con una luce dedicata che mette in risalto le linee architettoniche e il pregio degli affreschi della loggia. L’accensione dell’impianto è avvenuta sotto gli occhi del sindaco e della giunta, che con alcuni consiglieri comunali e i tecnici responsabili dell’ente, hanno ammirato per primi l’emozionante effetto delle luci e delle ombre disegnate dalle lampade sulle pietre, insieme ai cittadini incuriositi dall’improvvisa illuminazione di uno dei monumenti più cari alla comunità tifernate. “La storia della nostra città si identifica e si intreccia con le mura urbiche, un monumento molto amato dai tifernati, che sentiamo la responsabilità di custodire e valorizzare”, sottolinea l’amministrazione comunale. “L’intervento di restauro e l’illuminazione della cinta in un tratto tra i più belli e scenografici della città come quello tra Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e della Palazzina Vitelli, risponde esattamente a queste finalità e si colloca nel solco degli interventi che, con importanti investimenti e un’imponente cantieristica, abbiamo disseminato in tutto il centro storico per riqualificare il patrimonio cittadino e migliorare i servizi alla collettività”, prosegue l’amministrazione. “A testimoniare l’attenzione per il patrimonio monumentale cittadino e a dare continuità all’opera di tutela delle mura urbiche – osserva l’ente – è anche l’intervento di restauro conservativo attualmente in corso nel tratto compreso tra il torrione di San Giacomo e porta San Giacomo, lavori da 1 milione di euro, eseguiti dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria con un finanziamento del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che portano a quasi 6 milioni di euro l’investimento complessivo sostenuto finora per il restauro delle mura urbiche di Città di Castello”. Iniziato nel 2003 nel tratto del Cassero con opere per 1 milione 291 mila euro, il recupero della cinta muraria è proseguito nel 2006 con il tratto della sede dell’ex Comunità Montana Alta Valle del Tevere per 150 mila euro e con il tratto di porta San Giacomo nel 2008 per 700 mila euro di investimento, fino agli ultimi cantieri: nel 2009 ai Frontoni, per 930 mila euro finanziati dal Contratto di Quartiere II, nel 2015 a Porta Santa Maria Maggiore, con 233 mila euro del Programma Urbano Complesso (PUC) 2, nel 2021 Palazzo Vitelli a Sant’Egidio con 1 milione e 500 mila euro. L’intervento appena concluso tra Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e la Palazzina Vitelli, progettato dagli ingegneri Marco Fontana, Francesca Barone e Lucio Gambetta e dagli architetti Vittorio Galanti e Carolina De Camillis, è stato realizzato dal Consorzio Integra di Bologna, che, sotto la direzione del responsabile unico di procedimento del Comune Benedetta Rossi, ha eseguito le opere previste attraverso la Cooperativa Archeologia di Firenze, una delle imprese più importanti in Italia nel settore del restauro di beni storici. I lavori hanno interessato una porzione di circa 400 metri. Alla preliminare rimozione della vegetazione che con le radici si insinua all’interno delle pietre, sono seguite opere di consolidamento, messa in sicurezza e restauro statico delle porzioni pericolanti, con la ricomposizione degli elementi sommitali per regolarizzare la superficie, proteggere il muro sottostante e consentire lo scorrimento delle acque.Gli interventi sono stati effettuati con la ricollocazione dei mattoni esistenti e di quelli caduti ai piedi delle mura, con l’aggiunta, laddove necessario, di mattoni fatti a mano, vecchi, di recupero, dalle caratteristiche complessive affini a quelli originari. Nella zona del bastione in corrispondenza della collinetta boscosa interna al giardino di Palazzo Vitelli a Sant’Egidio sono state effettuate alcune opere specifiche: la rimozione degli alberi collocati sui bordi che danneggiavano le mura con le radici; l’installazione di micropali sulla collinetta per contenere la spinta del terreno e scaricare dal punto di vista statico la pressione sulla scalinata; la realizzazione di nuovi servizi igienici a disposizione degli utenti del parco nei locali dell’ex caldaia del palazzo. A completare l’intervento è stata la sistemazione del percorso pedonale esistente e la valorizzazione della cinta con la realizzazione dell’impianto di illuminazione monumentale a led.