AREZZO – “Dalla delibera di giunta del 10 agosto 2023 Arezzo come noto è diventata la barzelletta d’Italia a causa dell’indagine cosiddetta olfattometrica nel territorio che comprende le frazioni di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle, Olmo. Compito degli annusatori: individuare l’origine dei cattivi odori nell’area in questione. Dopo di che lo scorso primo ottobre, sempre la giunta, ha deciso di girare ‘indagine 2 la vendetta’ raddoppiando per altri sei mesi il tempo per avere dati adeguati.
Il servizio è stato però affidato a una società specializzata, per un costo di 42.000 euro che si vanno ad aggiungere ai 61.000 stanziati in precedenza. Alle barzellette in genere si risponde con un sorriso ma qui c’è poco da stare allegri: primo perché il problema non è scomparso e basterebbe fare qualche telefonata ai residenti o magari andare ogni tanto in loco, evitando così di investire del compito chissà chi. Secondo perché la mossa dell’amministrazione comunale pone alcune domande che riporto in una specifica interrogazione all’assessore Marco Sacchetti: dove sono pubblicati, se sono pubblicati, i dati relativi ai primi mesi? Ci è permesso di leggerli? O è meglio non diffonderli per evitare che aumentino le preoccupazioni dei cittadini sui potenziali pericoli derivanti dagli odori? Perché, se proprio un incarico doveva essere dato, non si è pensato subito a una società? Di sicuro una cosa è certa: sei mesi a partire da ottobre significa arrivare almeno all’aprile 2025. Troveremo dentro all’uovo di pasqua uno straccio d’informazioni per renderci conto finalmente di cosa sta succedendo?”