La campagna elettorale Usa per il nuovo presidente è incentrata anche sulle posizioni dei contendenti sulla legalizzazione federale della marijuana. Che entrambi vogliono sdoganare, con I sondaggi che danno gli elettori di uno o dell’altra come favorevoli (1)
Se pensiamo a come se le stanno dicendo uno contro l’altro, soprattutto Donald Trump, anche se Kamala Harris che gli ha dato del fascista non è tanto da meno… sembra di essere in un altro Pianeta. “Cose americane”, in genere si dice. Ma che sempre ci riguardano.
Dopo il risultato del 4 novembre ci saranno conseguenze economiche e politiche, interne agli Usa e internazionali, ma una cosa è certa: chiunque vinca la cannabis diventerà legale. Ci immaginiamo se alle prossime elezioni politiche italiane, politici come Meloni, Salvini, Mantovano e Gasparri dovessero fare come il loro paladino Trump e promettere la legalizzazione una volta eletti, spiazzando molti loro avversari che, come il Partito Democratico, prima di perorare la legalizzazione ci penserebbero due volte. Ma non è detto che Destra italiana di governo pro-cannabis non stimoli anche la cosiddetta Sinistra di governo a fare altrettanto. Del resto, se pensiamo sempre agli Usa, per la legalizzazione si è prima pronunciato Trump e solo dopo è arrivata Harris. Fantapolitica che ci richiama coi piedi per terra a livelli di scontri e diversità politiche impensabili nella nostra dimensione? Probabile.
Ma una cosa è certa – e le lezioni americane non sono mai secondarie, per l’Italia, per l’Europa e per il Pianeta – che avremo la marijuana legale non solo in un Paese liberal-bizzarro come il Canada o nella realistik Germania o in altri Paesi che contano solo per se stessi (Uruguay, Malta, Lussemburgo, per esempio), ma soprattutto in un Paese con forti contraddizioni che però, sulla marijuana, non transige: farsi una canna è come farsi una sigaretta o un bicchiere di vino… e a questo non rinunciano i trumpisti che mirano a creare una “fortezza Usa” e i liberal di Harris che intendono continuare ad essere Paese aperto a tutti e guida per il mondo libero.
Insomma, la lezione è di non attorcigliarsi (e magari far cadere diritti e governi) per una banale canna.