Domenica 3 novembre, con la “Colazione al Museo”, il MuSA riprende le aperture gratuite per far conoscere la storia della Giostra e del Quartiere a cittadini, turisti e curiosi. L’iniziativa proseguirà fino a luglio.
Il Museo di Porta Sant’Andrea (MuSA) riapre nelle domeniche della Fiera Antiquaria di Arezzo. Un’iniziativa importante, che punta a far conoscere un grande tesoro aretino come la Giostra del Saracino e la storia del Quartiere sfruttando un periodo favorevole per quanto riguarda i numeri delle presenze turistiche in città. L’iniziativa è stata portata avanti da Porta Sant’Andrea in collaborazione con la Fondazione Arezzo InTour che ha inserito l’apertura del MuSA tra gli eventi collaterali della Fiera. La prima apertura del Museo è in calendario domenica 3 novembre, con orario al mattino dalle 9.30 alle 12.30 e al pomeriggio dalle 15 alle 18.30. I visitatori potranno accedere da via Garibaldi 15, l’ingresso è gratuito. Nell’occasione sarà offerta una colazione con cappuccino e cornetti, in collaborazione con la sezione soci di Arezzo di Unicoop Firenze. In contemporanea il Museo ospita anche la mostra fotografica di Andrea Lisa Papini “Visible Intimacy: Oltre il ritratto”. “Le aperture del Museo che si sono tenute da aprile a luglio, in concomitanza con la Fiera antiquaria, hanno avuto successo – commenta Gianni Sarrini, curatore del MuSA – e abbiamo deciso, con il direttore della Fondazione Arezzo InTour Rodolfo Ademollo, di riproporle anche nel periodo invernale, per far conoscere ai turisti e non la nostra Festa identitaria: la Giostra del Saracino. Grazie alla sezione aretina dei soci Unicoop Firenze offriremo ai visitatori la “Colazione al Museo”, visto che, lo scorso luglio, abbiamo chiuso cn la “Notte del Museo”. Il MuSA è stato il primo complesso museale a prendere vita nella realtà della Giostra del Saracino, frutto di un investimento importante e lungimirante del Quartiere di Porta Sant’Andrea, che nel 2011 ha portato alla nascita del Museo. Oggi, le stanze del MuSA custodiscono: le Lance d’Oro vinte dal 1933 ad oggi nella Sala delle Vittorie “Faliero Papini”, i Vessilli recanti lo Stemma e il Santo del Quartiere, l’elmo del Capitano realizzato a sbalzo da artigiani locali nel 1934, alcuni dei costumi realizzati nel 1934 da Luigi Sapelli detto “Caramba” edi “Nino” Vittorio Novarese, autore del rifacimento del 1956; numerose opere d’arte e cimeli raccolti negli anni. Nelle stanze adiacenti al museo sono presenti la Sala del Consiglio “Giuseppe Municchi”, la Sala Costumi e la Segreteria del Quartiere.