Secondi e Calagreti: “L’orma di bene che Virginia ha lasciato nella nostra comunità è incancellabile e continua a dare i suoi frutti d’amore” L’orma di bene che Virginia ha lasciato nella nostra comunità è incancellabile e continua a dare i suoi frutti d’amore:
dedicarle l’appartamento che ospita in Umbria un’esperienza unica di integrazione sociale e autonomia personale per tanti amici dell’AIPD, dove ha lasciato la traccia delicata del suo animo altruista e intraprendente, esprime la profonda riconoscenza per tutto ciò che lei ha saputo donare al mondo del sociale nel corso della sua vita, ma vuol essere anche in simbolo dal quale possano trarre ispirazione tutti i giovani che hanno il desiderio di dedicarsi agli altri e alla propria comunità. Saremo per sempre grati a Virginia e alla sua famiglia per l’esempio e la dedizione che hanno contribuito a fare del laboratorio abitativo della ‘Casa Verde’ una preziosa realtà della nostra città”. Il sindaco Luca Secondi e l’assessore ai Servizi Sociali Benedetta Calagreti hanno sottolineato così il significato della cerimonia di intitolazione a Virginia Berliocchi, scomparsa improvvisamente nel giugno scorso, del servizio che presso la “Casa Verde” in via Martiri della Libertà accoglie dal 2009 i percorsi di abilitazione alla vita dell’Associazione Italiana Persone Down Ets/Aps sezione di Perugia, a cui oggi partecipano 25 utenti, tra adolescenti e adulti, molti del territorio tifernate e altri provenienti da altre città della provincia. “Casa Virgy”, questo il nome scelto da AIPD insieme a tutti gli utenti e agli educatori per ricordare ogni giorno nelle attività del laboratorio abitativo una persona che ha dato tanto a questa esperienza e ha saputo lasciare un ricordo indelebile di amore per il prossimo. “Virginia è stata una guida per i nostri figli e lo sarà ancora, perché seguiranno nel tempo tutti i suoi insegnamenti”, ha detto la referente del gruppo Stefano Bianconi dell’AIPD Tiziana Pescari, sottolineando, anche a nome del presidente del sodalizio Ferdinando Valloni, l’emozione e la riconoscenza all’amica di tutti che non c’è più davanti ai genitori Costanza e Maurizio, che hanno partecipato all’iniziativa insieme agli amministratori del Comune di Città di Castello, agli utenti, agli educatori del servizio e a don Francesco Mariucci, che ha impartito la benedizione dei locali. “La nostra amatissima Virginia – ha evidenziato Pescari – partecipava ai progetti del laboratorio con grande amore e professionalità, per questo, dopo la sua scomparsa che ha lasciato in tutti noi un immenso dolore e un grade sgomento, con il benestare della famiglia la nostra associazione ha voluto fortemente intitolare a lei il luogo dove si svolgono le attività che ha contribuito a far crescere e migliorare con il suo servizio. Ringraziamo ancora una volta l’amministrazione comunale di Città di Castello, che ci ha messo a disposizione questo appartamento in comodato d’uso gratuito, senza la quale non sarebbe possibile portare avanti attivamente i nostri percorsi di abilitazione alla vita”, ha concluso Pescari. A ricordare insieme al marito Maurizio Berliocchi la spontaneità e la profonda convinzione dell’impegno della figlia Virginia è stata mamma Costanza Santinelli. “Il laboratorio abitativo della Casa Verde era un progetto a cui lei teneva tantissimo, al quale si dedicava anima a corpo – ha testimoniato – anche perché significava poter tradurre in realtà gli studi e le esperienze professionali che aveva coronato discutendo una tesi di laurea magistrale presso l’Università Pontificia Salesiana proprio sull’autonomia delle persone Down”. Entrata come volontaria, Virginia era poi diventata operatrice del servizio, fino a diventarne referente per il gruppo dei piccoli nell’ultimo anno prima della scomparsa. “Un traguardo che la inorgogliva tanto, perché riusciva a mettere in atto tutto quello che aveva appreso con gli studi e ad esprimere appieno se stessa”, ha rammentato mamma Costanza, ringraziando sentitamente tutti gli artefici dell’iniziativa. “Casa Virgy” è un laboratorio abitativo gestito dall’AIPD Ets/Aps – Sezione di Perugia – Gruppo Stefano Bianconi, nel quale le persone sindrome di Down sperimentano l’esperienza di vivere da soli fuori dalla rete familiare, ma insieme a coetanei, per raggiungere un grado di autonomia personale e sociale che permetta loro di integrarsi nella comunità