“Caporalato ad Arezzo: non serve gettare la polvere sotto al tappeto per fare finta di nulla”

“Avrò risposta scritta alla mia interrogazione sul caporalato e sulle discriminazioni in ambito lavorativo. Così ha replicato il sindaco dopo la mia illustrazione. I destinatari della stessa, tuttavia, sono anche l’assessore alle politiche sociali Lucia Tanti e l’assessore al comparto orafo e attività produttive Simone Chierici: entrambi non hanno profferito parola e dunque immagino che si rimettano alle considerazioni che mi fornirà Ghinelli.

Speriamo in tempi rapidi o almeno quelli previsti dal regolamento. Perché questo fenomeno, dove denunciare le condizioni di sfruttamento non è semplice, merita l’attenzione dell’opinione pubblica. Su di esso, per ora, registriamo invece il silenzio istituzionale e il rischio di coinvolgimento del pilastro dell’economia locale: il settore orafo. E non ne faccio un problema di italiani o stranieri, quando i responsabili della sua espansione sono trasversali. Ci sono testimonianze di persone sfruttate che lavorano in fabbrica 13 o 14 ore al giorno e sono persino ‘obbligati’ il sabato e la domenica. Alcuni, addirittura, dormono in fabbrica. Se questa è civiltà! Serve consapevolezza e il coraggio, eventualmente, di denunciare senza guardare

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