E’ proprio sulle montagne calabresi che si trova uno dei siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO: le foreste primordiali di faggio. La faggeta vetusta del Parco del Pollino inserita, insieme a quelle di altri paesi d’Europa, fra i siti patrimonio dell’umanità per l’enorme biodiversità animale e vegetale.
Le faggete si sono diffuse in tutta Europa, dalla Scandinavia alla Sicilia, al termine dell’ultima Era Glaciale, anche se da millenni gli umani ne hanno ridotto l’estensione per fare spazio ai pascoli per il bestiame. L’Unesco spiega che «Le faggete vetuste si trovano in 18 Paesi, oltre naturalmente all’Italia, e rappresentano un esempio eccezionale di foreste complesse, che offrono un ampio spettro di modelli ecologici e diversi tipi di faggi, in condizioni ambientali diverse. Il faggio europeo ha resistito a ogni glaciazione dell’ultimo milione di anni, sopravvivendo a qualsiasi condizione climatica avversa, nella parte meridionale del continente europeo. Dopo l’ultima Era Glaciale, circa 11.000 anni fa, il faggio ha cominciato a espandersi dalle zone del sud fino a ricoprire ampia parte del continente europeo». La Faggeta vetusta del Pollinello si trova nel Comune di Castrovillari incastonata in un contesto territoriale unico tra le cime del Pollino e del Dolcedorme vicina ai secolari esemplari di Pino Loricato, la specie presente anche sullo stemma araldico della Regione Calabria, luogo in cui è stato scoperto Italus, il pino più vecchio di Europa con i suoi ben 1230 anni! Insomma, la Calabria regala infiniti spettacoli in ogni stagione e sicuramente uno di questi è proprio la faggeta. In autunno il bosco calabrese tinge di un colore arancione migliaia di chilometri quadrati di montagna, coprendo tutto con un tappeto di foglie secche. In estate stupisce con il suo verde intenso e la chioma, che rende unico il luogo calabrese.