Lassessore Francesca Lucherini ha illustrato tre pratiche urbanistiche. Con la prima, una modifica al regolamento edilizio, diamo la possibilità di installare pannelli solari fotovoltaici e termici nel centro storico, non andando a snaturarne la morfologia. Il centro storico è diviso in due parti, separate naturalmente da via Garibaldi: una di maggiore pregio e più antica e una di minore pregio e più moderna.
Nella prima è permessa linstallazione solo negli edifici di nullo e scarso valore a copertura piana mentre nella seconda è prevista anche nei tetti a falda inclinata sempre per edifici classificati come sopra. Inoltre, in tutto il centro storico linstallazione di questi impianti è possibile nelle terrazze solo utilizzando pavimentazioni fotovoltaiche calpestabili integrate. Restano comunque puntuali indicazioni sulle modalità di installazione dei pannelli. Riteniamo che il superamento dellattuale divieto rispecchia le iniziative intraprese a livello comunitario per la produzione di energia da fonti rinnovabili, è coerente con le semplificazioni normative nazionali e costituisce espressione del principio generale di sostenibilità tenendo conto delleffettivo valore degli edifici.
Per Francesco Romizi lauspicio è che questa delibera frutto di uniniziativa del Pd apra alla liberalizzazione di pannelli solari negli edifici del centro storico. Guardiamo alle fonti rinnovabili, occorre velocizzare le procedure per estenderle a zone climaticamente recettive del territorio e renderci così indipendenti da beni energetici limitati.
Francesco Lucacci: mi risulta che lassessore Lucherini abbia avviato sua sponte questa modifica. Accolgo con piacere lidea del rinnovamento energetico, fino a comprendere parchi eolici o comunità energetiche, e lo considero un dovere prima ancora che una scelta politica. Si tratta di tutelare linteresse delleconomia nazionale e dei cittadini. Il paesaggio si deve adattare per sopperire alle eventualità di carenza energetica. Senza energia non si produce ricchezza. Occorre tanta capacità di produzione e abbinarla ad adeguate tecniche e strategie di immagazzinamento e distribuzione.
Piero Perticai: sono favorevole al fotovoltaico ma mantengo riserve sulle pale eoliche per motivi di impatto e di inquinamento acustico. Quanti sono i giorni di vento di cui beneficia il territorio?.
Alessandro Caneschi: il parere su questa delibera è positivo, nel solco del voto unanime che ha portato alla revisione del perimetro del centro abitato da noi proposto e che, a quanto mi riferiscono gli uffici, sta dando risultati positivi. Spero che questo clima costruttivo non resti un unicum.
Michele Menchetti: siamo per le energie rinnovabile senza sé e senza ma, coscienti che bisogna stare con i piedi per terra senza rincorrere le utopie. Vanno bene anche le pale eoliche purché ci sia uno studio che attesti la bontà della loro installazione in specifiche zone preventivamente individuate.
Simon Pietro Palazzo: non ho capito perché stiamo parlando di eolico quando nella delibera non ce ne sono cenni. Lassessore ha spiegato bene di cosa si parla, sottolineando come non vengano intaccati il profilo e lestetica che caratterizzano il centro. Sono anchio favorevole al clima costruttivo e rimarco come la commissione che presiedo, la Cat, si caratterizzi proprio per questo approccio.
Marco Donati: anche il Consiglio Comunale può dare spunti di grande interesse e credo sia opportuno riconoscerlo. La delibera è stata approvata con 22 voti favorevoli e un astenuto.
Ancora lassessore Francesca Lucherini ha illustrato gli sviluppi della conferenza paritetica interistituzionale regionale dove il Comune ha partecipato, con il sindaco e la sottoscritta, con lassessore regionale Baccelli. Abbiano ottenuto il riconoscimento delle nostre ragioni e della nostra visione sullanello a nord, mantenuto sia sugli elaborati grafici che nella relazione descrittiva. Sono rimaste differenze di vedute sulla nuova edificazione nei lotti liberi: per costruire in questi ultimi e localizzare tali interventi occorreranno varianti semplificate in coerenza con il piano strutturale.
Alessandro Caneschi: in realtà per entrambi i punti lamministrazione comunale è uscita con le ossa rotte. Per quanto riguarda la bretella a nord, non mi pare che sul tracciato, pur mantenuto, il giudizio sia di conformità con il Piano di indirizzo territoriale della Regione. Sui lotti liberi, il Comune, decidendo di non metterli su carta, ha deciso di assumersi un onere importante per amministrazione e cittadini, sia in merito ai costi sia in merito ai tempi. Sappiamo tutti cosa comporta liter di una variante: mesi e spese.
Per il sindaco Alessandro Ghinelli lamministrazione comunale ha voluto far valere i suoi diritti: lanello a nord non è una previsione progettuale ma una previsione strategica, quella di un collegamento stradale tra parte nord e parte est della città, adottata dal Consiglio Comunale di Arezzo nella sua sovranità. Il piano strutturale non entra nello specifico di un tracciato, riporta che fra due punti, A e B, ci deve essere un collegamento. Se poi vorremo dare seguito a quella previsione, penseremo alla redazione di un progetto specifico.
Simon Pietro Palazzo: la nostra richiesta è quella di uninfrastruttura in più. Dinanzi a questa abbiamo ottenuto un no e questo dà fastidio.
Per Roberto Bardelli la vera criticità deriva da una legge regionale urbanistica di stampo sovietico. E lo denunciano da tempo gli ordini professionali e parte della politica. Da Firenze purtroppo fanno sempre orecchie da mercante. La delibera è stata approvata con 18 voti favorevoli e 7 contrari.
Sempre Francesca Lucherini ha illustrato il piano attuativo che prevede la riqualificazione urbanistica dellarea interna alle mura storiche del bastione di San Clemente. Sono previsti la demolizione dellex palestra da basket e dei campi da pattinaggio e da calcio. Vi sorgeranno un parco dedicato allo sport allaria aperta e un parcheggio pubblico. Inoltre, la prosecuzione di via Vecchia fino allinterno di porta San Lorentino e a vicolo della Palestra, creando così un nuovo percorso veicolare e ciclopedonale, La demolizione degli edifici sopra il bastione attualmente utilizzati dal centro di aggregazione sociale Fiorentina, nel 2023, per destinare larea a una funzione più coerente con il contesto storico. È prevista la ricollocazione del Cas in unarea esterna alle mura storiche.
Oggettivamente ha aggiunto lassessore Alessandro Casi la zona si presenta in condizioni di degrado. Ecco il motivo di questo progetto che ricuce peraltro porta San Clemente e porta San Lorentino. Spostare il Cas e anche la ex palestra del basket fuori dalle mura significa dare identità, respiro, sicurezza e nuovo volto a una parte di centro storico abbandonata da anni.
Per Roberto Cucciniello si tratta di unopera bellissima e meritevole. Mi auguro che venga trovata rapidamente la sistemazione più idonea per il centro di aggregazione sociale, frequentato soprattutto da persone anziane. Anche il circolo tennis non dovrà subire troppe limitazioni nella sua attività sportiva e sociale.
Simon Pietro Palazzo: dobbiamo dire grazie per questa dimostrazione damore verso la città. Le nostre mura nei secoli hanno subito una forte riduzione, ridare una seconda vita alla parte rimasta ci restituisce orgoglio e dignità. La viabilità era un altro punto dolente e trova la giusta dimensione.
Giovanni Donati: intendiamo sollevare alcune problematiche: una su tutte è la possibilità di poter attraversare questarea in auto. Può diventare una scorciatoia per raggiungere via Garibaldi e via Marco Perennio, non proprio il massimo, ad esempio, per gli utenti del circolo tennis. Parliamo di qualche centinaio di metri lungo le mura. Chiediamo dunque accortezza su questo aspetto nella fase di progettazione definitiva. Analoghe considerazioni sono state espresse da Alessandro Caneschi: speriamo che analoga volontà di riqualificazione coinvolga altre zone. A oggi non ci sono previsioni urbanistiche su dove sorgeranno Cas ed ex palestra da basket. Secondo noi era meglio prevedere fin da subito