SESTINO: Il turismo post Pandemia a Ranco Spinoso

La presenza di turisti  nella riserva Ranco Spinoso intitolato a Vasco Lazzerini elicotterista va bene  – dice Franco Dori – nella duplice veste di presidente dell’Unione dei comuni della Valtiberina e sindaco in comune. Un estate nel quale la riserva si è rilevata un volante dell’economia turistica, piena di visitatori Italiani e stranieri, un  perno di sistema che pone al centro la sostenibilità ambientale e la montagna.

Si punta sulla qualità dei prodotti locali, una realtà alla qualità della vita e dell’ambiente basati sull’accoglienza, ma anche servizi delle infrastrutture, della mobilità, delle relazioni sociali, dove la montagna ed i suoi valori di autenticità sono protagonisti,  con i loro significati di grande genuinità che rappresentano le caratteristiche “vere” di questo territorio che esprime forti potenzialità.  Un modello di turismo cui deve puntare Sestino su criteri di ecosostenibilità e di rispetto, cercando di integrarli con la necessaria ricerca di sviluppo economico necessario per garantire un futuro alla gente della nostra valle. Prende il via un nuovo turismo – e un nuovo equilibrio – coerente con l’evoluzione del mercato e nuove tendenze della domanda che stanno emergendo a più livelli. La domanda turistica si sposta sempre più nelle destinazioni appenniniche  – conclude il primo cittadino- dobbiamo essere in grado di vincere la  sfida verso il recupero del verde che va tutelato e difeso. Conservare l’ambiente implica una società fortemente orientata alla comunicazione attuale, saper raccontare e trasmettere al pubblico in modo valido, efficace ciò che l’ambiente costituisce e rappresenta lo spazio in grado di proporre una vacanza magari breve, ma memorabile, unica e diversa sul nostro territorio . “Ranco spinoso è un ambiente: naturale ricco e protetto”. Se questa armonia tra uomo ed ambiente viene a mancare le conseguenze negative sono subito evidenti

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