Menopausa ed osteoporosi

La presa in carico della donna, per la salute delle ossa, inizia dal consultorio. Le statistiche rilevano che l’osteoporosi rappresenta una malattia di rilevanza sociale e la sua incidenza aumenta con l’età. Si ritiene che nelle popolazioni occidentali quasi il 40% delle donne di età superiore a 50 anni ne sia affetta

Il 18 ottobre ricorreva la giornata mondiale della menopausa ed il 20 sarà quella dedicata all’osteoporosi, un solo giorno di distanza per fare mente locale su due condizioni spesso collegate tra loro in un delicato  periodo della vita che tutte le donne devono affrontare. L’Azienda Sanitaria Usl Toscana sud est, attraverso i propri consultori prende in carico la donna in pre-menopausa ed in menopausa per affiancarla nel percorso di prevenzione e cura dei sintomi e delle patologie collegate a questo passaggio. Si accede tramite prenotazione telefonica e senza necessità di richiesta medica.
Al link del sito aziendale https://www.uslsudest.toscana.it/guida-ai-servizi/consultorio sono reperibili i contatti dei consultori di tutte le zone nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto. Sono 650 le donne che si sono rivolte ai consultori della Asl Tse nelle tre province nel 2021 per menopausa e 268 nel primo semestre del 2022 .
“I punti d’intervento nel momento in cui la donna accede al servizio, spiega il dott.Ferruccio Sereni, coordinatore rete dei consultori della Asl sud est – sono:
la Valutazione della sintomatologia menopausale in relazione all’età della donna ,valutazione del rischio anamnestico e clinico per osteoporosi e la co-presenza di patologie.
L’informazione e la prevenzione:
la donna in menopausa viene informata sui rischi dell’osteoporosi e sulla prevenzione tramite correzione dello stile di vita (alimentazione, fumo, attività fisica).
Lo screening:
si prescrivono controlli ematologici. Ove necessario vengono richiesti approfondimenti di diagnostica strumentale e l’invio a consulenza specialistica.
In caso di deficit di vitamina D e calcio viene prescritta idonea inoltre integrazione. In determinati casi, come in menopausa precoce o presenza di sintomatologia climaterica, viene valutata la possibilità di eseguire la terapia ormonale sostituitiva. In presenza di alto rischio per osteoporosi la paziente viene inviata allo specialista reumatologo presso il Centro per l’osteoporosi dell’Ospedale per presa in carico, terapia  e follow up”.
“L’osteoporosi  è una patologia dello scheletro caratterizzata da riduzione della massa ossea e da alterazioni qualitative dell’osso, con aumento della fragilità dello stesso e conseguente aumento del rischio di frattura- Spiega il dott Giovanni Antonio Porciello direttore della Reumatologia di Arezzo e responsabile della Rete Reumatologica della Asl Toscana sud est- è una malattia che si evolve in modo asintomatico e che si manifesta con la frattura. Può essere di origine primitiva (postmenopausale e senile) o secondaria ad altre cause. Rappresenta una problematica di rilevanza sociale e la sua incidenza aumenta con l’età. Si ritiene che nelle popolazioni occidentali quasi il 40% delle donne di età superiore a 50 anni sia affetta da osteoporosi. È importante prevenirla e curarla poiché le fratture da osteoporosi hanno importanti implicazioni sociali ed economiche. Una ridotta densità minerale ossea, l’età, il sesso femminile, pregressa frattura da fragilità, la familiarità per fratture di vertebre/femore, l’eccessiva magrezza, il fumo, l’alcool, la carenza di vitamina D, il ridotto introito di calcio, menopausa prima dei 45 anni, ridotta attività fisica, immobilizzazione protratta, malnutrizione o malassorbimento intestinale sono i maggiori fattori di rischio. I trattamenti della patologia non sono solo farmacologici poiché  è considerata fondamentale una corretta alimentazione con un adeguato apporto di calcio e vitamina D, un’adeguata attività fisica e l’eliminazione dei fattori di rischio (fumo, abuso di alcool). I farmaci oggi in uso agiscono prevalentemente o inibendo l’attività degli osteoclasti (che sono le cellule responsabili della disgregazione di matrice ossea) o stimolando l’attività degli osteoblasti (che sono le cellule costruttrici di nuovo tessuto osseo). Alla prescrizione di tali farmaci – conclude il dott.Porciello-va sempre aggiunta un’adeguata supplementazione di calcio e vitamina 

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