Monte dei Paschi di Siena: il 25 ottobre arriva la prescrizione per il salvataggio del 2017

Azionisti ed ex portatori di bond subordinati devono prestare attenzione a non far trascorrere il termine. Il 25 ottobre 2017 gli strumenti finanziari del Monte dei Paschi di Siena tornavano ad essere scambiati sul mercato dopo una lunga sospensione dovuta alla ricapitalizzazione precauzionale resasi necessaria dal fallimento dell’offerta di ristrutturazione fatta dalla banca stessa.

Un intervento pubblico che ha provocato danni non da poco agli azionisti come pure ai possessori di obbligazioni subordinate che, stando alle norme Ue sui salvataggi, sono state coinvolte nel salvataggio e trasformate in azioni. Il diritto al risarcimento di molti di questi danni si prescrive in cinque anni. Si tratta di danni che possono essere reclamati nei confronti del Mps in qualità di emittente degli strumenti ed anche nei confronti della banca con cui detti strumenti si sono negoziati. Molto spesso i due soggetti si identificano nel Mps, che come logico collocava o negoziava molto presso la propria clientela.

E’ quindi necessario, da parte degli azionisti ed obbligazionisti, inviare al Mps (per i danni conseguiti in qualità di socio) e/o alla banca negoziatrice dei titoli un reclamo con cui interrompere la decorrenza dei termini di prescrizione.

Riguardo i bond subordinati, ricordiamo infatti che furono convertiti in azioni Mps al prezzo di 8,65 euro ma il prezzo di chiusura di mercato il primo giorno di negoziazione fu 4,55.
I portatori di debito subordinato, eccezion fatta per l’unica collocata al dettaglio che fu rimborsata appieno, si ritrovarono quindi ad aver perso in sostanza il 50% del valore delle loro obbligazioni senza poter farci nulla.

In realtà si potrebbe argomentare che anche l’investitore più attento (ma comunque non del settore) si sia accorto del danno quantomeno il giorno successivo, così come potremmo estendere il discorso al fine settimana, diciamo, quando escono i settimanali del settore.
E ancora di più si può dire che chiunque si può essere accorto del danno quando ha ricevuto l’estratto conto del dossier titoli, che essendo mensile o trimestrale è arrivato a novembre 2017 o gennaio 2018.
Argomentazione questa in altro contesto dall’Arbitro per le Controversie Finanziarie per affermare che a quel punto il cliente si doveva accorgere che il prezzo del titolo era sceso molto.

Fermo restando che rispettare il termine di martedì 25 previene ogni genere di discussione, occorre che il reclamo venga ricevuto entro quella data e non solamente spedito, ed è quindi necessario avvalersi di una pec che si può inviare anche l’ultimo giorno utile.

Anna D’Antuono, legale, consulente Aduc

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