Arezzo – Dopo la Casa delle culture, tocca alle Logge del grano. In attesa del murales di Icastica Dopo la Casa delle culture tocca alle Logge del grano. Considerando che anche il murales di Icastica è destinato, almeno in parte, a una brutta fine, evidentemente le giunte Ghinelli vantano un difficile rapporto irrisolto con la zona limitrofa alla ex Cadorna.
Ci deve essere qualcosa di disturbante ed è peraltro significativo che questa predisposizione vada a incidere sul principio di buona amministrazione e corretto utilizzo della finanza pubblica. Il mercato coperto delle Legge del grano è stato infatti uno dei progetti più significativi del Piuss di Arezzo, il complesso di interventi di riqualificazione del centro storico. Con questo piano di sviluppo sostenibile, classificatosi primo in Toscana, la giunta di centrosinistra 2006-2011 ha ottenuto importanti finanziamenti europei che poi hanno permesso di restituire a nuova vita Fortezza, palazzo di Fraternita, Teatro Petrarca, ex Bastanzetti, piazza Grande, piazza Sant’Agostino e appunto, ma l’elenco non sarebbe finito, Logge del grano e Casa delle culture. L’obiettivo era proprio quello di valorizzare le risorse e le potenzialità locali, non solo dal punto di vista culturale e turistico ma anche economico e una di queste è certamente la produzione enogastronomica biologica di qualità. La denuncia della rete di imprese che in questi anni ha animato quello spazio è grave ed evidenzia come questa amministrazione, a fronte di un qualcosa che richiedeva attenzione e sensibilità, non abbia dato risposte. Dunque, un altro progetto innovativo ereditato dalle giunte Ghinelli rischia di scomparire per disinteresse politico, a dispetto dei finanziamenti pubblici ottenuti che a questo punto andrebbero sprecati. Chiediamo una risposta immediata per scongiurare questa eventualità.