AREZZO – Dagli esami non finiscono mai di eduardiana memoria alle emergenze non finiscono mai, evoluzione sintattica e metafora purtroppo riscontrabili al pronto soccorso aretino. Esordisce così il consigliere comunale Roberto Bardelli dinanzi alla forte carenza di personale medico e infermieristico che porta con sé problemi quotidiani che minano lefficienza che dovrebbe vantare unazienda ospedaliera degna di questo nome.
Persistono grandi difficoltà di accesso con tempistiche totalmente inadeguate sia per i codici verdi che per quelli di maggiore gravità. E i disagi per gli utenti sono immaginabili, con cittadini costretti a passare ore e ore in attesa di essere quantomeno seguiti. Complice di questo grave problema, oltre alla Asl, è la Regione Toscana che non riesce a sopperire a queste mancanze di organico. Conferma le considerazioni di Bardelli il segretario aretino del sindacato Ugl, Marco Turcheria. Le buone notizie concludono entrambi vengono semmai da altri fronti: il primo è quello del Calcit che a dicembre ha provveduto a unennesima donazione: un ecografo multidisciplinare e due barelle di ultima generazione. Il secondo è quello degli operatori sanitari, medici, infermieri e o.s.s. che ogni giorno affrontano un lavoro molto duro, rendendosi disponibili per turni massacranti e ore in abbondanza di lavoro sulle spalle. Per Asl e Regione Toscana è il momento di intervenire seriamente su questo fondamentale servizio di assistenza che copre una provincia vasta come la nostra e di prendere a cuore la sanità pubblica: la salute deve rimanere un diritto fondamentale per il cittadino e per la comunità.