Bellezze nascoste, oriente e fraternità a Badia Petroia

Capanna, Brillini, Baldetti e Collodi hanno parlato degli influssi e delle positive contaminazioni artistiche e culturali arrivate dall’oriente.  I visitatori che hanno partecipato all’evento “Badia Petroia. Una finestra aperta sul mondo” hanno avuto modo di cogliere le notevoli influenze orientali e mittel-europee che interessano la millenaria abbazia di Petroia risalente al X secolo.

Partendo dalla prima giornata Mario Capanna, scrittore e politico, ha descritto il periodo attuale, interessato da enormi differenze economiche e sociali, disomogeneità di distribuzione di risorse, ma soprattutto ha proposto la creazione di un parlamento mondiale: ciò che riguarda tutti deve essere deciso e condiviso da tutti. Purtroppo, i recenti fatti di attualità fanno pensare che al di là della creazione e della recezione (il più delle volte disattesa) di trattati internazionali si dovrebbe ricentrare l’attenzione sull’uomo. In un mondo in cui la ricerca dell’infinito è colmata da beni di consumo e di superficie padre Massimiliano Collodi (della comunità Ricostruttori nella preghiera) ci ha ricordato alcuni suggerimenti provenienti da oriente: il divino si può raggiungere anche percorrendo la strada della bellezza e recuperando quell’anelito di infinito (o di Dio) che il mondo sembra non prendere in considerazione per raggiungere la pace, la gioia, la fratellanza e la pienezza. Il secondo giorno è stato interamente dedicato alla storia e alla storia dell’arte. Stefano Bellucci ha moderato l’incontro in cui Diego Brillini, archivista, ci ha portato nei nebulosi meandri storici inerenti alla fondazione di Badia chiarificando date, nomi e indicando la strada percorribile per studiare ancora più in dettaglio le arcane origini dell’abbazia. Dall’oriente sono arrivati a Badia anche degli influssi stilistici dell’arte sasanide: la storica dell’arte Lucilla Baldetti afferma che queste influenze sono evidenziate in maniera forte nelle formelle dell’atrio, caso molto raro in Italia. La particolarità che la studiosa ha notato è stato il fatto che i modelli a cui queste formelle riportano provengono dalla toreutica (arte di lavorare il metallo); sarebbe opportuno analizzare queste opere d’arte confrontandole con il “tesoro di Canoscio”, ritrovato a pochi chilometri da Badia. La due giorni è stata organizzata dall’associazione “Comitato Ripristino Badia Petroia odv”. L’associazione, nata quasi due anni fa e che conta circa 50 soci, ha raggiunto importanti obiettivi per sbloccare la situazione decennale di degrado riguardante la parte sinistra dell’abbazia in concerto con diocesi, istituzioni e associazioni locali. Il presidente Francesco Fulvi si ritiene soddisfatto dell’iniziativa e afferma che i prossimi mesi saranno cruciali per il futuro di Badia: sarà attivato il cantiere della nuova scuola primaria, la soprintendenza ai Beni Culturali ha confermato lo sblocco della questione cripta entro Agosto 2022 (sono già stanziati 150.000 €) e il processo di unificazione e riannessione della ex navata sinistra nell’originario perimetro abbaziale dovrebbe concludersi entro fine anno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.