L’eco della storia di Arezzo giunge fino in Costa d’Avorio così che due noti artisti africani decidono di lavorare nella città di Francesco Petrarca e di Piero della Francesca. E’ quanto accaduto con gli ivoriani Abdoulaye Diarrassouba, detto Aboudia, e Saint Etiènne Yéanzi che, raggiunta una fama artistica internazionale, si sono guadagnati l’invito a rappresentare il loro paese alla 59ma Esposizione Internazionale d’Arte
La Biennale di Venezia, avendo scelto il capoluogo aretino come territorio in cui esprimere talento e vocazione artistica. Nel preparare l’evento, inaugurato lo scorso 20 aprile, gli artisti hanno trascorso tre settimane in città «per respirare l’aria diffusa della storia dell’arte» (Aboudia) e per «sentire la voce dei maestri eterni, da Cimabue a Vasari» (Yeanzi).Tutto nasce dalla volontà di due aretini, Nicola Furini e Alberto Chiavacci, della milanese Lis10 Gallery, i quali hanno proposto agli artisti un periodo di “full-immersion” ad Arezzo per la preparazione delle opere da esporre nella suggestiva cornice dei Magazzini del Sale, a Venezia. Su suggerimento dell’amico e critico d’arte Fabio Migliorati, il lavoro si è svolto proprio nell’Atrio d’Onore del Palazzo della Provincia, concesso con entusiasmo dalla Presidente Silvia Chiassai Martini, che evidenzia come «L’ospitalità a questi straordinari artisti internazionali dimostra per noi l’ importanza data alla cultura e all’arte come strumento di conoscenza che può diventare, come in questo caso, un’occasione prestigiosa per un un ritorno di immagine della città di Arezzo, ma anche strumento di relazioni e di integrazione sociale. La partecipazione alla mostra veneziana, oltre a un successo di critica, di media, di pubblico, per i due artisti, significa la realizzazione di ponti culturali, attraverso l’arte, e la creazione di un profondo legame con il nostro territorio che ancora una volta è stato una fonte di ispirazione per nuove eccellenze”. Durante il soggiorno aretino, per ringraziare dell’ospitalità e dell’accoglienza della cittadinanza, Yeanzi e Aboudia hanno realizzato a quattro mani un imponente dipinto il cui ricavato andrà in beneficienza a favore di progetti per l’infanzia.