Arezzo guarda ai Neet, i giovani che non studiano e non lavorano

Oggi, un problema per le famiglie, domani un costo per la società. Ci occuperemo di progetti per il loro futuro” “I giovani attivi sono una ricchezza che questa amministrazione sta valorizzando a pieno, con progetti e risorse che non hanno paragoni con il passato. Purtroppo esiste anche una fascia di questa categoria generazionale composta da chi ha abbandonato gli studi e comunque ancora non lavora o frequenta corsi di istruzione e formazione.

Dobbiamo quindi rispondere anche a tale ‘apatia’ perché se oggi rappresenta un problema per gli interessati e le famiglie, domani sarà un costo per la società visto che un adulto inoccupato ha bisogno di sussidi, interventi sociali e non contribuisce alla crescita economica”.

Introduce così l’assessore alle politiche giovanili Federico Scapecchi la partecipazione alla manifestazione d’interesse promossa da Anci per l’inserimento di Arezzo nell’elenco dei Comuni del percorso di formazione e accompagnamento dei cosiddetti “Neet”.

“Occorre in primo luogo chiarire – aggiunge l’assessore – il significato dell’acronimo: ‘Not in Employment, Education or Training’ sta a indicare quei giovani che abbiamo sopra identificato. L’analisi dei dati nazionali, regionali e della Camera di commercio ci permette di stimare, se prendiamo in considerazione la fascia di età 15-34, che il loro numero nel Comune tocca la quota del 16,9%, circa 8 punti in meno rispetto alla media nazionale del 25,1% ma quasi 4 in più rispetto a quella regionale che si attesta al 13%. Partecipare alla manifestazione di interesse di Anci per entrare a far parte di un gruppo prescelto di enti locali ha come obiettivo quello di ottenere i finanziamenti per lo sviluppo di idee rivolte ai Neet. Il Fondo politiche giovanili presso la Presidenza del consiglio dei ministri, infatti, metterà a disposizione ben 4 milioni di euro, 200.000 per ogni singolo progetto. Siamo fiduciosi, potendo anche contare sull’oramai nota capacità del Comune e degli enti del terzo settore di attrarre risorse nazionali per l’ambito giovanile.

In attesa di garantirci i finanziamenti – conclude Scapecchi – non stiamo con le mani in mano. Intanto con il supporto di Informagiovani, attivo da anni su queste tematiche, aggiorneremo il quadro conoscitivo del fenomeno. E per la futura progettualità, ci avvarremo di testimoni privilegiati quali i referenti dei centri giovani. È inoltre in cantiere l’idea di creare una rete con il Centro per l’impiego, le associazioni di categoria, le scuole, le agenzie formative e le associazioni giovanili che, ricordo, hanno dato dimostrazione di straordinaria vitalità. Cito, ad esempio, ‘Oltre Camera’ e ‘Percorsi sonori’, giusto per limitarmi ai progetti tuttora in corso e grazie ai quali il Comune e i soggetti del territorio hanno complessivamente ottenuto 220.000 euro. Una rete che non lasci nulla al caso ma prenda in carico i giovani inoccupati per instradarli verso percorsi di formazione e di lavoro”.

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