TORNA “IN CAMMINO NEI PARCHI”

MILANO – Domenica 12 giugno il Cai, in collaborazione con Federparchi, organizzano decine di escursioninelle Aree protette di diverse regioni per scoprire montagne, paesaggi e sentierie sensibilizzare sull’importanza di tutela e sviluppo sostenibile

Una giornata nazionale per promuovere l’escursionismo naturalistico e culturale, tornare a camminare in libertà e sicurezza, raccontare i territori montani e le popolazioni che ci vivono.
Giunge alla decima edizione “In cammino nei Parchi”, iniziativa promossa dal Club alpino italiano (attraverso la Commissione centrale tutela ambiente montano) in collaborazione con Federparchi rivolta a turisti, visitatori ed escursionisti interessati alla conoscenza del territorio, alla cura e al rispetto per la natura e alla manutenzione dei sentieri.

Escursioni in tutta Italia L’appuntamento è previsto per domenica 12 giugno, con decine di escursioni nelle Aree protette di gran parte delle regioni italiane: dall’Alto Adige alla Sicilia, dall’Abruzzo al Veneto, dalla Liguria al Lazio, fino alla Calabria.
«La frequentazione lenta di un’Area protetta è il modo migliore per conoscere il capitale naturale e culturale che custodisce, diventando consapevoli del suo valore senza intaccarlo», afferma il Presidente generale del Cai Antonio Montani. «Valorizzare questo capitale puntando su una forma di turismo sostenibile è il pilastro per promuovere un’economia diffusa che permetta il miglioramento della qualità della vita delle popolazioni che vivono nelle Terre alte, contrastando così lo spopolamento».

Quest’anno sarà anche l’occasione per celebrare il centenario della costituzione di due Parchi nazionali: il Gran Paradiso e il Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. Questa ricorrenza racchiude al proprio interno altre due tappe fondamentali che compiono trent’anni: l’approvazione della Legge quadro sulle Aree protette (uno strumento legislativo che ha dato impulso, fra l’altro, alla nascita dei Parchi regionali) e la costituzione della Rete Natura 2000, un sistema di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nel territorio dell’Unione Europea e, in particolare, alla tutela di una serie di habitat di specie animali e vegetali ritenute meritevoli di protezione a livello continentale. L’impegno del Cai per l’ambiente Uno degli obiettivi della giornata è quello di sensibilizzare sull’importanza di consegnare alle generazioni future un ambiente migliore di quello ricevuto in dono da chi le ha precedute. «Si tratta di un impegno complesso al quale il Cai, per la sua parte, non si sottrae, anzi, ne inizia a declinare alcuni aspetti in maniera coerente e concreta», afferma Raffaele Marini, presidente della Commissione centrale tutela ambiente montano del sodalizio. «L’approvazione del documento di posizionamento “Il Cai e il sistema delle Aree Protette” rappresenta il punto di concreto inizio di questo percorso che impegnerà tutte le nostre strutture e, soprattutto, i singoli Soci in proposizioni e comportamenti responsabili».

Sulla stessa lunghezza d’onda Filippo Di Donato, rappresentante Cai nel Consiglio direttivo di Federparchi: «Le intese Cai-Parchi, con le attività in ambiente e le diverse motivazioni che ci portano “in cammino”, aiutano a scoprire il valore di territori e popolazioni. I paesi sono i nodi dell’accoglienza e diventano le “porte di accesso alla montagna”. I contenuti della giornata indicano la necessità di un coeso sistema di gestione delle Aree Protette e di Rete Natura 2000».

Il convegno di Fanano Oltre alle escursioni, da segnalare il convegno “Turismo, Appennino e Parchi, tra sostenibilità e nuove infrastrutture”, in programma a Canevare di Fanano (MO), presso il Ristorante Gabriella (inizio lavori ore 10). «La sinergia tra Cai Emilia Romagna ed Ente Parchi Emilia Centrale vuole portare a ragionare e riflettere su aspetti che non riguardano solo l’Appennino», conclude il presidente della Cctam Raffaele Marini, che introdurrà i lavori. «In primis gli interventi si focalizzeranno sul significato e sulla capacità di generare coesione sociale e territoriale della Carta europea del Turismo Sostenibile, per poi approfondire singole situazioni locali provando a individuare un percorso più ampio e non basato solamente sulla monocultura dello sci alpino».

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