Confagricoltura Arezzo, maltempo: riformare e snellire le procedure di ristoro

Una nuova ondata di maltempo ha colpito il territorio aretino e in particolare quello della Valdichiana. Nella giornata di ieri si è verificata una intensa precipitazione composta da grandine e pioggia unita a venti fortissimi. Sono state molte le aziende colpite e in queste ore è in corso la conta dei danni, secondo un rituale a cui purtroppo gli imprenditori agricoli sono costretti a ricorrere.

Corre l’obbligo di sottolineare come questa ultima ondata di maltempo abbia colpito «a geometria variabile», in altre parole si sono verificati casi in cui i danni variano dal trascurabile al vero e proprio dramma, nel giro di qualche chilometro. Si tratta di una circostanza che non dipende dai sistemi di difesa delle strutture produttive, quanto invece dalle caratteristiche del fenomeno meteo in questione, sempre più imprevedibile e sempre più in grado di concentrare la propria forza in singole aree.

«Una dinamica non nuova ma che impone una ulteriore riflessione sulla riforma dei meccanismi di ristoro – dichiara Gianluca Ghini, direttore Confagricoltura Arezzo – c’è da sottolineare come nelle ore precedenti al fenomeno non siano state diramate allerte, mentre in altre occasioni si assiste ad una inflazione di avvisi di criticità. Crediamo che tutto questo debba convincere le istituzioni a rendere più snelle le procedure di compensazione e ad investire sui centri di ricerca e di rilevazione delle criticità. La situazione di grave siccità e l’aumento dei costi di produzione, unite a fenomeni di questo tipo, possono condizionare in modo irrimediabile la produzione e la competitività delle imprese colpite».

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