Da lunedì 18 luglio a mercoledì 20 tra San Giovanni Valdarno e Figline

Valdarno Jazz 2022, tre giorni per una parata di star Horacio ‘El Negro’ Hernandez, Danilo Rea e Lorenzo De Finti  Tra percussioni cubane, improvvisazioni al piano e suggestioni di musica da camera Tre giorni per altrettante eccellenze della musica: da lunedì 18 luglio fino a mercoledì 20 il 39/o Valdarno Jazz Summer, la rassegna di jazz itinerante tra Arezzo e Firenze, cala un tris d’assi, e mette in campo una vera e propria parata di star. 

Si comincia lunedì 18 luglio in piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno con le percussioni caraibiche di Horacio ‘El Negro’ Hernandez, uno dei più grandi interpreti della musica cubana (ore 21.30, posto unico 15 euro, ridotto 12); si prosegue martedì 19 luglio all’Arena Teatro Garibaldi di Figline con l’esibizione per piano solo di Danilo Rea, uno dei nomi più noti della scena italiana per un concerto che gioca tutto sull’improvvisazione (ore 21.30, posto unico 5 euro, ridotto 3). Mercoledì 20 luglio la rassegna torna in piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno per il concerto del Lorenzo De Finti Quartet che presenterà l’ultimo lavoro in studio, Mysterium Lunae, scritto durante i difficili mesi del lockdown (ore 21.30, posto unico 5 euro, ridotto 3). 

Nel primo appuntamento, Horacio Hernandez inizia con i più grandi interpreti della scena musicale dell’Havana negli anni ’80, incontra il pianista e compositore cubano Gonzalo Rubalcaba diventando membro stabile del suo gruppo, con il quale rimarrà per 10 anni mescolando suoni afro-cubani con il jazz arrivando a collaborare con Dizzy Gillespie. Si trasferisce a Roma nel 1990, dove diventa rapidamente il punto di riferimento della scena latin jazz della capitale, lavorando anche con Pino Daniele (e in seguito con Zucchero e Jovanotti). Fa parte dei Tropi-Jazz All Stars di Tito Puente. Nel 1997 l’album “Habana” vince un Grammy Award come miglior disco nella categoria latin jazz; partecipa al tour mondiale di Carlos Santana con il quale registrerà due brani nello storico album Supernatural, a sua volta Grammy nel ‘99. Ha continuato a collezionare collaborazioni di altissimo livello: Jack Bruce, Alejandro Sanz, Joachim Kühn, Los Hombres Calientes, Los Cubanos Postizos di Marc Ribot, Ramón Valle, Zap Mama, Bill Frisell, Chick Corea, Poncho Sanchez e Gary Burton. Con lui sul palco John Beasley al piano e Carlitos Del Puerto al basso.

Il secondo concerto vedrà esibirsi Danilo Rea, che trova nella dimensione in piano solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera. Così, con il suo talento capace di spaziare su qualunque repertorio, la sua sensibilità musicale, il suo estro gentile e la sua forza creativa, Rea plasma la melodia schiudendo le porte a infinite possibilità che si aprono agli ascoltatori. Uno show dinamico in cui l’improvvisazione è protagonista, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire. “Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta”, Nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni”. 

Infine, mercoledì largo a Lorenzo De Finti Quartet, uno spazio musicale che, partito per avvicinarsi alle modalità della musica da camera contemporanea, ha portato la sua parabola creativa verso ciò che è stato definito “jazz allo stato puro”. I musicisti che accompagnano De Finti in questo percorso hanno fatto loro l’anima del progetto: questo ha contribuito a creare un meraviglioso momento di comunicazione, interscambio, interazione che ha portato al risultato finale. L’ultimo album del quartetto ‘Misteryum Lunae’ è uscito lo scorso maggio: concepito durante i durissimi mesi dei lockdown e delle zone rosse con lo scopo di dare consistenza ai fugaci raggi di luce che hanno comunque illuminato quei momenti così difficili. Per questa esigenza, il Quartetto ha portato i confini della propria sonorità fino ai limiti più estremi, esasperando i silenzi, le esplosioni rock, gli spazi e l’uso dell’elettronica.

Valdarno Jazz Summer chiuderà la propria rassegna venerdì 29 luglio all’Arena Teatro Garibaldi di Figline con l’Alchimia Project feat Paul Wertico (ore 21.30, posto unico 5 euro, ridotto 3). La manifestazione è organizzata dall’associazione Valdarno Jazz, diretta da Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, con il patrocinio del MIBACT – Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, in collaborazione con Comune di Figline e Incisa Valdarno, Comune di Loro Ciuffenna, Comune di San Giovanni Valdarno, di Terranuova Bracciolini, e con Music Pool.

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