“Mettiamo a disposizione la Città di Arezzo per un incontro tra la Regione, Anci, i sindaci dei Comuni capoluogo e tutte le pubbliche assistenze della Toscana Da qui può partire la cabina di regia per trovare soluzioni concrete”
“Il grido di allarme lanciato dalle pubbliche assistenze della Toscana (Croce Rossa, Misericordie, Croce Bianca) – e non solo – ormai non lascia più spazio alla prudenza e all’attendismo, il sistema regionale è veramente ad un passo dal baratro per una serie di oggettive ragioni, la prima delle quali è la totale inadeguatezza dei rimborsi. Preme infatti ricordare che i rimborsi, eccezion fatta per gli adeguamenti Istat, sono fermi ai calcoli fatti negli anni 2008/2010: 36 centesimi a Km – una cifra che potrebbe essere il costo adatto per una Panda, non certo per una ambulanza – e 17 euro ad uscita. Alla inadeguatezza dei rimborsi si è aggiunta l’emergenza sanitaria nazionale che, da una parte, ha aumentato a dismisura i servizi e dell’altra ha “messo fuori gioco” un numero consistente di volontari.
Dopo e accanto alla pandemia è arrivata la guerra in Ucraina e la conseguente impennata dei costi, dalle utenze al carburante ed il tutto senza azioni di sistema che riconoscano al mondo delle pubbliche assistenze un regime “ad hoc” tale da poter permettere loro di fare fronte al caro costi.
La tempesta è quindi ora una tempesta perfetta e il rischio reale è il blocco dell’emergenza-urgenza e il depotenziamento quasi totale del trasporto legato a patologie molto serie come quello per i dializzati o per i malati oncologici.
In questi anni Croce Rossa, Croce Bianca e Misericordia – che non finiremo mai di ringraziare – non hanno fatto ricadere le loro difficoltà sulla testa delle collettività e nemmeno dei Comuni – essi stessi in prima linea e con emergenze da affrontare sempre maggiori -, ma a questo punto pensiamo che siamo arrivati ad un livello di non ritorno visto che non raramente le pubbliche assistenze sono costrette a vendere il patrimonio per coprire i costi ordinari e, bilanci alla mano, a queste condizioni siamo ad un passo dalla “serrata”, evitata fino ad adesso per senso di responsabilità ed eroismi quotidiani che non sono più tollerabili.
Non siamo abituati a scaricare semplicemente le colpe su altri – siamo in un tempo di eccessive difficoltà per non far prevalere il senso di concretezza – quindi lanciamo una proposta: una assemblea con tutte le pubbliche assistenze della Toscana, la Regione, Anci e i Comuni capoluogo per trovare insieme delle soluzioni immediate: mettiamo a disposizione la nostra città che per tradizione, storia e professionalità è “modello” a livello nazionale. Parta quindi da Arezzo una cabina di regia di confronto per trovare, insieme, soluzioni concrete. Oltre alla proposta facciamo anche un appello alla Regione perché entro il mese di agosto prenda l’impegno di adeguare i rimborsi così da scongiurare lo stop dei servizi.
I Comuni, poi, siamo certi che faranno la loro parte, quello di Arezzo la farà di sicuro ma serve un cambiamento radicale e di sistema perchè la crisi è troppo grave perchè ognuno pensi di uscirne da solo”. Così Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo e Lucia Tanti, vicesindaco di Arezzo che anticipano che invieranno una lettera alla Regione, ad Anci Toscana e ai sindaci dei comuni capoluogo per formalizzare la proposta di una riunione urgente per affrontare insieme la questione.