E’ finalmente partito il progetto di reindustrializzazione del sito Bekaert di Figline Valdarno. Un nuovo inizio che i lavoratori attendono da quattro anni.
Ieri nella sede della Regione Toscana la Fim Cisl Toscana e la Ust cisl Arezzo hanno incontrato il soggetto firmatario del preliminare di acquisto del sito Bekaert che ha reso noto il nuovo piano industriale. La Cisl toscana sta seguendo passo dopo passo tutta l’operazione per supportare i lavoratori e fornire loro una importante tutela.
“Durante l’incontro abbiamo avuto modo di conoscere il progetto, come organizzazioni sindacali Fim e Cisl abbiamo chiesto un’attenzione particolare rivolta a inserire in modo prioritario a quei lavoratori ancora inoccupati o con contratti a tempo determinato che sono stati licenziati dalla Bekaert – ha spiegato Gino Turrini di Fim Cisl Toscana. Subito dopo abbiamo indicato che il progetto industriale vada a sostegno dell’occupabilità di lavoratori del territorio, come previsto dal Protocollo sottoscritto da Cgil, Cisl,Uil , Regione Toscana e tutti i Sindaci del Valdarno.”
La “rinascita” della Bekaert prevede un progetto di riconversione industriale ambizioso che si occuperà della produzione di idrogeno ed altre fonti energetiche a tutela della sostenibilità ambientale. Ge-Group, azienda fiorentina attiva nel campo dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, è la società che ha sottoscritto il preliminare d’acquisto dell’immobile ex-Bekaert di Figline Valdarno. Un progetto che guarda ad un futuro di transizione energetica con al centro la tutela dell’ambiente.
“Servirà monitorare costantemente il progetto perché i tempi non saranno brevi – sottolinea Turrini – servirà molta formazione mirata alle persone che verranno occupate all’interno del sito”.
Le prospettive future su cui puntare fanno parte della nuova sfida che Cisl, come sindacato è pronta a sostenere, con un nuovo approccio al lavoro e alla sostenibilità.
“Quello di cui siamo consapevoli è che l’intero processo di riconversione della ex Bekaert riguarderà tutto il Valdarno – commenta Silvia Russo, segretaria generale Cisl di Arezzo – dal punto di vista produttivo finalmente il Valdarno viene opportunamente valutato come unica area geografica a forte vocazione manifatturiera, senza distinzione tra area fiorentina e aretina. Questo da un lato rafforza l’interdipendenza economica delle varie aree, dall’altro amplia la possibilità di lavoro e di figure professionali ad alta specializzazione nell’ambito di settori in crescita come quelle delle energie rinnovabili. L’auspico – conclude Russo – è anche che tutti i professionisti che si formano su questi settori possano trovare più facilmente lavoro nel proprio territorio.”
Cisl Arezzo