Cercasi sportelli bancari, questo è lo slogan dei cittadini balzerani. Alla vigilia di questa estate post Pandemia ha chiuso lo sportello bancomat, nella piccola cittadina turistica alle pendici del monte Fumaiolo a pochi chilometri dalla sorgente del Tevere, sulla scia di quello bancario chiuso da qualche anno. Una chiusura indiscriminata e inaccettabile – spiegano alcuni titolari che hanno attività commerciali legate al territorio – un argomento che non può essere sottovalutato specialmente dai partiti politici locali.
La scomodità di non poter avere soldi spicci in tasca si ripercuote anche sul commercio locale: succede spesso che i pos bancomat per il pagamento non funzionano a causa del mal funzionamento delle linee telefoniche, non ci sono incassi su cui puoi contare con disagi per: bar, ristoranti, parrucchieri, edicole, gastronomie, gelaterie, pasticcerie, e tante altre attività interessate ad avere sulla pubblica via cittadini con i quattrini in tasca. Piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, che necessitano di presenziare fisicamente in banca per la gestione e la messa in sicurezza dei loro incassi giornalieri è costretta a prendere la propria auto e andare da qualche altra parte. La gente non accetta, ha il dente avvelenato con il problema di avere del contante. Si tratta di un fatto gravissimo, perché i territori comunali e le loro popolazioni perdono un servizio fondamentale per ogni tipo di attività economica e sociale; dalle fasce sociali più deboli, agli altri, per chi è meno abituata ad utilizzare servizi on-line e necessitano quindi di assistenza e consulenza in particolare. I cittadini si ribellano contro la decisione di chiudere le filiali. Ci si augura che si possano trovare soluzioni in grado di accontentare tutti. Non c’è crescita, il fenomeno è avvertito da tutti, la chiusura della filiale ha creato danni alla comunità.
Francesco Crociani