Città di Castello – il nuovo presidente è Stefano Romolini, imprenditore tifernate della produzione tessile di alta gamma Innovazione tecnologica e tradizione della lavorazione tessile si incontrano a Tela Umbra nel ponte tra presente e futuro gettato dal rinnovo dei vertici della cooperativa fondata nel 1908 dai baroni Alice Hallgarten e Leopoldo Franchetti.
Alla presidenza della storica impresa tifernate è stato infatti chiamato l’imprenditore tifernateStefano Romolini, fondatore e amministratore delegato di Manifatture Cesari, azienda umbra specializzata dal 1988 nella realizzazione di capi in jersey che è punto di riferimento nel settore tessile dell’alta gamma per qualità e digitalizzazione dei processi produttivi ed è entrata a far parte da un anno del Gruppo Florence, leader in Italia nell’abbigliamento di lusso. La nomina è avvenuta nell’ambito dell’assemblea dei soci che si è riunita ieri per il rinnovo del consiglio di amministrazione di Tela Umbra e ha salutato l’ingresso nella compagine societaria dello stesso Romolini e della Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca, che, nel segno della riunificazione ideale del patrimonio culturale e storico del patrimonio dei baroni Franchetti, ha preso il posto lasciato dal Comune di Città di Castello in ottemperanza alle disposizioni della riforma Madia sulle società a partecipazione pubblica. Con Romolini, sono entrati a far parte dell’esecutivo che guiderà la cooperativa le socie lavoratrici Tiziana Bani e NataliaGiulietti, il presidente dell’ASP G.O. Bufalini Giovanni Granci e Angelo Capecci, presidente della Fondazione Hallgarten-Franchetti Centro Studi Villa Montesca. Nella riunione seguita all’elezione, il consiglio di amministrazione ha provveduto anche a nominare Tiziana Bani vice presidente di Tela Umbra. Il cambio della guardia è arrivato a seguito della rinuncia alla rielezione da parte del presidente uscente Pasquale La Gala, che, nonostante l’invito delle socie lavoratrici a rimanere, ha ritenuto concluso il proprio compito alla guida della cooperativa dopo i due mandati ricoperti a partire dal 2016. Il sindaco e gli assessori al Commercio e alla Cultura sono intervenuti all’assemblea dei soci per ringraziare il professor La Gala, il consiglio di amministrazione uscente e le socie lavoratrici per “l’ottimo lavoro svolto a servizio della comunità tifernate per la custodia e la valorizzazione del patrimonio di Tela Umbra” e per ratificare l’uscita del Comune dalla compagine societaria. “Con la nuova presidenza – hanno sottolineato gli amministratori tifernati – si apre la nuova prospettiva di un progetto a medio lungo termine finalizzato a salvaguardare e promuovere il valore culturale di Tela Umbra, ma anche a inserire la cooperativa nelle moderne dinamiche produttive e nel mercato della manifattura tessile”. Per espressa volontà del consiglio di amministrazione, l’innovazione gestionale e produttiva dell’attività della cooperativa convivrà con il mantenimento e la continuazione della tradizione tessile del laboratorio, nel rispetto della volontà dei baroni Franchetti. “Raccoglierò l’eredità importante dei baroni Franchetti, precursori non solo di una produzione di qualità che ha saputo resistere al tempo ma anche dell’emancipazione femminile, e del professor La Gala, che insieme alle socie lavoratrici ha fatto davvero un lavoro eccezionale in questi anni, cercando di dare il contributo della mia esperienza nel settore tessile per far crescere Tela Umbra in direzione della produzione di alta gamma, che si confà al pregio e dalla qualità della lavorazione artigianale di questa storica realtà di Città di Castello”, ha dichiarato Romolini, sottolineando la soddisfazione e la riconoscenza per “il grandissimo riconoscimento personale e professionale rappresentato dalla nomina a presidente della cooperativa”. Anche nell’ottica dello sviluppo delle potenzialità commerciali della sua produzione, per Tela Umbra si potrebbe aprire presto la possibilità di una sinergia con un marchio sinonimo di qualità e tradizione come quello dell’Antica Valserchio, in provincia di Lucca, che fa parte del Gruppo Florence. “Sono contento perché lascio una ‘azienda’, viva e sana, con una fisionomia e una consapevolezza del suo ruolo ben precise”, ha detto La Gala, nel congedarsi dalle socie lavoratrici, dai componenti del consiglio di amministrazione uscente, dagli amministratori tifernati e da tutti coloro che hanno offerto la propria collaborazione negli anni presidenza, che ha ringraziato “per l’impegno che ha permesso ottenere significative innovazioni ed accreditare presso la cittadinanza tifernate un’adeguata immagine di efficienza”. “Ho avuto sempre il principale obiettivo di dare una dignità, una personalità, uno stile a questa istituzione – ha precisato il presidente uscente rivolgendosi a chi continuerà il lavoro alla guida della cooperativa – affinché potesse svolgere al meglio la sua funzione nel territorio e affinché ne fosse riconosciuta l’utilità e la validità, unitamente alla sua storia. Vogliate bene a Tela Umbra come gliene ho voluto io, non lasciate mai che altri ne dicano male o ne sminuiscano l’importanza ed il valore. Siate orgogliosi di operare in essa e portatene sempre alto il nome”.Tela Umbra. Il Laboratorio Tela Umbra, fondato nel 1908 dalla baronessa Alice Hallgarten e dal marito Leopoldo Franchetti, è una esperienza storica e produttiva unica al mondo. È l’unico Laboratorio nel quale vengono prodotti artigianalmente manufatti utilizzando lino puro, lavorati su telai manuali di fine ‘800, utilizzando disegni originali di epoca medioevale e rinascimentale. Alice Hallgarten Franchetti, giovane americana innamorata dell’Italia, passa interi pomeriggi camminando nelle campagne, in visita a povere case dove analfabetismo e malattie rendono ancora più difficile una vita già dura. Incontra donne che le narrano degli stenti cui sono costrette le loro famiglie mentre, sedute al telaio, tessono stoffe con arte e perizia tramandate per generazioni. È da quegli incontri che scaturisce la passione che maturerà radicalmente la vita di Alice e di quante la seguiranno nell’impresa. Prende vita, già chiara in lei, l’intuizione di consentire alle madri di esercitare quell’arte come in casa, accanto ai loro bambini; ma questa volta con strumenti efficienti, in un ambiente sano ed organizzato come impresa in grado di sostenersi negli anni. Le sarà allora preziosa, l’amicizia con Maria Montessori e la conoscenza del pensiero di quella giovane pedagoga. Nasce in quel momento, quel particolarissimo esempio di integrazione tra arte ed umanità che ancora oggi vive con il nome di Tela Umbra. Le sei socie lavoratrici di Tela Umbra sono Natalia Giulietti, Tiziana Bani, Francesca Peli, Marzia Castellani, Luigia Caruso e Mariza Gulinati.