PIEVE SANTO STEFANO – La giornata di giovedì 15 settembre sarà aperta dalla tavola rotonda A che punto siamo con la digitalizzazione?. Seguiranno le presentazioni del libro di Gervasio Innocenti Con i piedi nel vuoto e delMuseo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. Chiude lo spettacolo Per il resto è tutto da verificare dal diario della partigiana Zelinda Resca,con Donatella Allegro e Andrea Biagiotti
Al via giovedì 15 settembre il Premio Saverio Tutino 2022 organizzato dall’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano: per la 38a edizione, venti appuntamenti dedicati ai Cercatori di pace
Nella giornata di apertura proveremo a dare una risposta alla domanda A che punto siamo con la digitalizzazione? -con Tiziano Bonini, Andrea Ciantar, Roberto Ferrari, Martina Magri, Alessandro Masserdotti, Paolo Simoni- in una tavola rotonda che darà voce a chi lavora per custodire e divulgare il patrimonio culturale, favorire nuove forme di fruizione e conoscenza; alle 17 Gervasio Innocenti torna al Premio Pieve per presentare Con i piedi nel vuoto, (Terre di mezzo 2022), trasposizione del diario A casa del nonno, finalista nel 2021. Riflessione sulla pratica diaristica stessa avviata nelle lunghe giornate trascorse accanto al padre anziano, l’autore ne parlerà con Marco Annichiarico e Sara Ragusa. Letture di Andrea Biagiotti; alle 18:30 Nicla Buonasorte, Nicola Maranesi, Paolo Masini e Anna Villari presentano al pubblico del Premio Pieve il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, voluto da Ministero della Cultura, Comune di Genova e Regione Liguria, con il coinvolgimento di molte realtà italiane e internazionali tra cui l’Archivio dei diari. Nato nell’iconica Commenda di San Giovanni di Prè -edificio del XII secolo, già luogo di accoglienza e punto di passaggio di un’umanità in transito, dai pellegrini alle crociate, fino agli emigranti dell’Ottocento- Il MEI vuole essere contenitore delle esperienze che hanno caratterizzato e che ancora caratterizzano la complessa realtà migratoria nazionale, una costante nella storia dell’uomo e un tratto distintivo di quella del nostro Paese. Per il resto è tutto da verificare di Paolo Soglia e Donatella Allegro conclude questa prima giornata alle 21:45 nello spazio del Campo alla fiera. Il titolo dello spettacolo è una frase del diario della partigiana e antifascista Zelinda Resca, depositato presso l’Archivio. Tra il 2020 e il 2021 Anpi, Arci e Casa dei Popoli di Corticella – la frazione di Bologna in cui Zelinda Resca ha vissuto – hanno voluto riportare alla memoria collettiva questo materiale, insieme a un prezioso corpus di lettere che Zelinda ha ricevuto e scritto durante la lunga prigionia. Ne è nata una drammaturgia che rievoca il coinvolgimento ingiusto di Zelinda, negli anni ’50, in uno dei tanti processi che videro alla sbarra ex partigiani. Incarcerata per due anni e mezzo, di cui uno in manicomio criminale, Zelinda fu assolta con formula piena nel 1955. Anche regista e interprete, Allegro sarà in scena con Andrea Biagiotti, le musiche sono di Daniele Branchini e Paul Pieretto.
Esposizioni dal 15 al 18 settembre sarà possibile visitare le mostre Il tesoro dell’Archivio, a cura di Cristina Cangi, mostra dei manoscritti più belli (Palazzo Pretorio); le illustrazioni del progetto DiMMi, l’importante raccolta di diari di migranti che l’Archivio contribuisce a realizzare da dieci anni, raccolte nell’esposizione disegnami, a cura di Giovanni Cocco, Lorenzo Marcolin, Maria Virginia Moratti e Barnaba Salvador (Logge del Grano); Senza terra di Loretto Ricci. Operaio, sindacalista, Lorenzo realizza opere con plastiche, pietre, resine, cemento, legno, materiali di risulta e riciclati, sulle migrazioni, le guerre, la memoria (negli spazi dell’Asilo infantile Umberto I).