Venerdì 16 settembre è la giornata del Premio Tutino Giornalista

Istituito dall’Archivio dei diari per ricordare il suo fondatore. Per l’edizione 2022 il Premio va alla reporter Elena Testi per la cura e la puntualità della sua narrazione di contesti fino a poco tempo fa inimmaginabili: la pandemia, il confinamento, lo scoppio della guerra in Europa. Il Premio sarà consegnato da Gloria Argéles al termine dell’incontro che avrà inizio alle 15 con i giornalisti Marianna Bruschi e Pier Vittorio Buffa.Gli altri appuntamenti in programma venerdì 16 settembreLa seconda giornata del 38° Premio Pieve si apre alle 10 con Il sale della vita di Anna De Simone, opera finalista nell’edizione 2020 e diventata libro grazie all’editore il Mulino (2022, collana Storie italiane). 

L’autrice ripercorre alcuni momenti della sua vita rievocando violenze e privazioni, che si rincorrono in una scrittura a tratti caotica e a tratti lucidissima. Con Pietro Clemente intervengono Marta Guerrini e Annalena Monetti;alle 11:30 la parola passa ai linguaggi autobiografici del Premio Lucia, promosso da Radio Papesse e dall’Archivio dei diari. In questa seconda edizione il Premio rilancia l’obiettivo di sostenere la produzione radiofonica d’autore: «Isolamenti, al plurale, è la parola che ci ha guidato e che è ricorsa spesso nelle nostre conversazioni» spiegano gli organizzatori. «Senza confinarci nell’esperienza isolante della pandemia, le storie che abbiamo scelto hanno in filigrana un senso di solitudine, di esistenze insulari, di isole sicure, di approdi sperati e immaginati». I contenuti audio delle opere Variazioni su M. di Martina Melilli e Botafuego e Cantilenano le onde di Alice Pontiggia saranno anticipati nel corso della presentazione –intervengono Carolina Valencia Caicedo, Riccardo Giacconi, Houda Latrech, Martina Melilli, Alice Pontiggia, Ilaria Gadenz e Carola Haupt- e diffuse a ciclo continuo presso l’Asilo Infantile Umberto nei giorni del Premio Pieve;alle 16, dopo il Premio Tutino Giornalista, spazio ai vincitori di DIMMI-Diari Multimediali Migranti, il concorso rivolto a persone di origine o provenienza straniera, giunto alla 7a edizione. Assieme agli autori saranno sul palco del Premio Pieve Jean Paul Habimana, Alba Marina Ospina Dominguez, Massimiliano Bruni. Donatella Allegro e Andrea Biagiotti proporranno al pubblico brani delle storie vincitrici, di prossima pubblicazione – entro settembre 2023- per l’editore Terre di mezzo.Gli appuntamenti di venerdì 16 e sabato 17 saranno inoltre occasione per comunicare il lancio ufficiale della 8a edizione del Concorso DiMMi: termine per l’invio delle opere 31 marzo 2023.Il concorso è una parte importante del progetto DiMMi-Diari Multimediali Migranti, che quest’anno compie dieci anni: nasceva infatti nel 2012 grazie al supporto di Regione Toscana, con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere i cittadini sui temi della pace, della memoria e del dialogo interculturale, e di creare un fondo speciale dei diari migranti presso l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano. Il fondo a oggi custodisce 450 racconti di cui fanno parte anche le 52 testimonianze raccolte nell’ambito di questa 7a edizione: storie che stupiscono per ricchezza ed eterogeneità di provenienze, esperienze di vita, lingue, culture e modalità di espressione. Sono 28 i paesi di origine narrati: Afghanistan, Albania, Algeria, Argentina, Bangladesh, Brasile, Camerum, Colombia, Costa d’Avorio, Croazia, Egitto, Gambia, Germania, Iran, Iraq, Marocco, Nicaragua, Nigeria, Pakistan, Perù, Romania, Senegal, Serbia, Slovenia, Somalia, Stati Uniti, Tunisia, Ucraina.Autrice, ricercatrice, attrice, Giuliana Musso porta al Premio Pieve Mio eroe -ore 21:45 al Campo alla fiera-con la complicità di Alberto Rizzi per la drammaturgia e di Andrea Musto per le musiche eseguite dal vivo. Spettacolo sulla guerra contemporanea, Mio eroe è ispirato alla biografia di alcuni dei cinquantatré militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (2001 – 2014). La voce è quella delle loro madri che testimoniano con devozione la vita dei figli caduti in guerra, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto, ma anche all’esperienza della morte in guerra, in tempo di pace. Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, prende forza e si fa spazio un discorso etico e politico.Premio della Critica 2005, Premio Cassino Off 2017, Premio Hystrio 2017 per la drammaturgia, Musso è tra le maggiori esponenti del teatro d’indagine: un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, tra l’indagine e la poesia, la denuncia e la comicità. 

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