Presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia la neosenatrice Simona Petrucci eletta nel collegio uninominale comprendente Arezzo. La conferenza stampa è stata l’occasione per fare il punto sui risultati elettorali: “ci prepariamo a governare l’Italia – ha sottolineato Francesco Lucacci – in nome di una svolta che l’elettorato ha rivendicato in maniera chiara. In Valdichiana e Valtiberina consolidiamo e rafforziamo le posizioni con risultati prossimi o superiori al 40% come a Badia Tedalda.
Ma siamo molto soddisfatti anche dei voti ottenuti in Casentino e Valdarno che superano definitivamente precedenti categorizzazioni politiche. Non ci poniamo davvero limiti per ricoprire qualsiasi ruolo”.
Presenti anche il dirigente nazionale Francesco Macrì e gli assessori Giovanna Carlettini e Francesca Lucherini. Francesco Macrì: “il nostro consenso è ben più solido della volatilità che caratterizza altri partiti. Questo perché abbiamo sempre privilegiato gli interessi del Paese con coerenza e responsabilità. Non abbiamo volontà predatoria verso gli alleati, il centrodestra è forza se unito e polifonico, in grado di parlare a tutti i cittadini e alle loro diverse istanze. Continueremo a indossare una veste interclassista ma a questo ruolo storico della destra italiana se ne aggiunge adesso un altro: rispondere alle esigenze della modernità, pensiamo alle criticità energetiche e alle prospettive aperte dal rischio di affrontare un’economia di guerra. Simona Petrucci sarà una senatrice di Arezzo, questa è la sua prima uscita pubblica, in nome della rappresentanza di un territorio che è stato da troppo tempo abbandonato da Roma”.
Simona Petrucci: “il risultato su un territorio non lo ottiene una persona ma un gruppo che lavora alacremente con cadenza quotidiana. Abbiamo da anni politiche di area vasta volute dalla Regione Toscana, con un unico potere a fare il bello e cattivo tempo, quello della sinistra. Una situazione che ha creato problemi e sottratto ai sindaci ogni decisione. Noi vogliamo rovesciare questa situazione e ricondurre, dalla sanità ai rifiuti all’acqua, il potere in capo ai primi cittadini e dunque ai territori. Ascolterò i rappresentanti delle istituzioni e le persone e cercherò di contribuire in Parlamento, nel mio nuovo ruolo, alle creazione di un lessico normativo adeguato a questa nuova impostazione”.