Maltempo: inviata alla Regione una prima stima dei danni da 1 milione di euro

Città di Castello – Convocato per venerdì 28 ottobre in Comune un tavolo istituzionale sull’assetto idrogeologico del territorio comunale Secondi e Carletti: “un plauso al personale comunale che ha permesso di tutelare l’incolumità pubblica, ma è necessaria un’assunzione di responsabilità collettiva per la tutela dell’assetto idrogeologico del nostro territorio, sulla quale istituzioni e cittadini devono collaborare”. 

“Abbiamo inviato alla Regione Umbria una prima stima da circa 1 milione di euro dei danni registrati a Città di Castello in occasione dell’ondata di maltempo della seconda metà dello scorso settembre e per venerdì 28 ottobre abbiamo convocato un tavolo istituzionale sull’assetto idrogeologico del territorio comunale, con tutti i soggetti competenti, per la definizione delle azioni necessarie a contenere gli effetti delle precipitazioni eccezionali che potrebbero interessare di nuovo la nostra città”. E’ quanto dichiarano il sindaco Luca Secondi e l’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti, sottolineando che “quanto avvenuto deve portare la comunità tifernate a essere consapevole della necessità di un’assunzione di responsabilità collettiva per la tutela dell’assetto idrogeologico del nostro territorio, sulla quale istituzioni e cittadini devono collaborare”. Il tavolo istituzionale convocato per la prossima settimana nella residenza municipale di piazza Gabriotti sarà infatti funzionale all’aggiornamento delle disposizioni comunali vigenti con l’ordinanza di polizia idraulica n.46 del 12 agosto 2011, che stabilisce le norme di comportamento dei cittadini per quanto riguarda la manutenzione e la pulizia dei fossi di scolo, dei tombini, dei ponticelli e dei passi carrabili posti al confine con strade comunali o vicinali. All’incontro sono stati invitati i responsabili dell’area Protezione Civile Difesa Civile e Coordinamento del Soccorso Pubblico della Prefettura di Perugia, i Carabinieri del Nucleo Forestale di Città di Castello, i Vigili del Fuoco del distaccamento di Città di Castello, il Servizio di Protezione Civile ed Emergenze e del Servizio Rischio Idrogeologico Idraulico e Sismico Difesa del Suolo della Regione Umbria, il Servizio Gestione Viabilità della Provincia di Perugia, oltre ai referenti delle strutture comunali preposte. “I fatti di settembre ci impongono di essere preparati ad affrontare situazioni che a causa dei cambiamenti climatici rischiano di perdere il carattere dell’eccezionalità che finora hanno avuto nel nostro territorio”, osservano Secondi e Carletti, nel ringraziare “i dipendenti delle Squadre Operative, del Settore Lavori Pubblici Patrimonio Infrastrutture Tecnologiche Protezione Civile, del Settore Urbanistica ed Edilizia Privata e della Polizia Municipale per il pronto intervento assicurato nelle ore dell’emergenza, che ha permesso di salvaguardare l’incolumità dei cittadini, ma anche per la tempestiva messa in sicurezza delle situazioni più compromesse e per il lavoro di ricognizione dei danni causati dal maltempo che è ancora in atto con decine di sopralluoghi ogni settimana in tutto il territorio comunale”. La prima stima, presentata alla Regione con l’obiettivo di beneficiare delle eventuali risorse che saranno messe a disposizione dal Governo con il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, tiene conto al momento unicamente dei danni rilevati dopo le precipitazioni del 15 settembre ed è in corso di aggiornamento dopo le precipitazioni eccezionali che si sono ripetute il 30 settembre. Nell’elenco inviato dall’amministrazione comunale sono state incluse 22 priorità di intervento, che richiederanno lavori di importo stimato tra i 5.000 e i 300.000 euro. I danni più consistenti sono stati rilevati nella zona di Trestina, sulla viabilità di accesso alla Basilica di Canoscio (sia nella zona collinare sopra l’abitato della frazione che sul versante sopra Fabbrecce), sulla strada vicinale nella zona del Castellaccio e in via Giuseppe Lombardo Radice; lungo la strada vicinale di Carafieri, nella zona di Seripole; sulla strada vicinale di San Martino di Castevecchio; sulla strada comunale di Coldipozzo; lungo la strada comunale dell’Antirata; sulla strada comunale di Lugnano; sulla strada comunale di Pistrino di Petrelle (via Caduti di Nassiriya); sulla strada comunale Petrelle-Pino e nel capoluogo, in via Ghiberti. Rimangono ancora tratti stradali da risanare in diverse zone, come in via delle Terme, dove si sono verificati numerosi cedimenti della scarpata stradale e alcuni fossi sono rimasti ostruiti, e lungo la viabilità di San Donino, sulla quale sono stati già effettuati alcuni interventi di rimozione di fango e detriti dalla carreggiata, ma rimangono da ripulire tratti di fossi occlusi dal materiale terroso. In generale, i dissesti delle ondate di maltempo che hanno colpito il territorio comunale nei giorni 15 e 30 settembre hanno riguardato soprattutto la rete stradale e fognaria. In entrambe le giornate le Squadre Operative comunali hanno operato incessantemente fino a tarda notte, per poi riprendere gli interventi nelle prime ore dei giorni successivi. Le azioni intraprese hanno riguardato nell’immediatezza la messa in sicurezza dei tratti della viabilità colpiti da frane e smottamenti. Successivamente si è proceduto alla rimozione dei detriti e del fango che occupavano le varie sedi stradali. Le zone più colpite sono state le vallate poste a sud del capoluogo (Badia Petroia e Petrelle) e parzialmente il versante est (San Maiano). Proprio in queste zone si sono concentrati gli interventi di ripristino di fossi e scarpate che hanno visto impegnati i mezzi e il personale tecnico e operativo del Comune. Per accelerare le operazioni di ripristino dei tratti stradali danneggiati sono state attivate anche ditte specializzate nel movimento terra. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di ricostruzione delle scarpate stradali franate che momentaneamente sono state messe in sicurezza. Gli uffici comunali competenti stanno ancora ricevendo segnalazioni di frane che non erano state evidenziate a seguito delle precipitazioni e l’elenco degli interventi necessari è destinato ad allungarsi.

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